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Omicidio Cianfrone, l’ergastolo a Giuseppe Spagnulo e Francesca Angiulli diventa definitivo

La Suprema Corte di Cassazione ha emesso una sentenza confermativa per i coniugi accusati di aver ucciso il carabinieri
Pubblicato il 23 Febbraio 2024

MONSAMPOLO DEL TRONTO. La Suprema Corte di Cassazione ha emesso una sentenza confermativa dell’ergastolo per i coniugi Giuseppe Spagnulo e Francesca Angiulli, colpevoli dell’omicidio del vice comandante dei carabinieri di Monsampolo, Antonio Cianfrone. L’atroce evento è avvenuto la mattina del 3 giugno 2020 lungo la pista ciclabile di Pagliare, mentre Cianfrone stava facendo jogging. I coniugi hanno sparato quattro colpi di pistola contro di lui, lasciandolo esanime a terra.

Gli avvocati difensori, Alessandro Angelozzi e Felice Franco, avevano presentato un ricorso in cui contestavano la mancanza di prove certe che collegassero direttamente Spagnulo all’omicidio. Tuttavia, la Corte ha respinto tali argomentazioni, confermando la condanna senza lasciare spazio a dubbi ragionevoli.

La difesa ha sollevato anche il punto riguardante la possibilità di confusione sulla reale identità del colpevole, citando testimonianze che indicavano gli imputati scambiarsi gli abiti. Inoltre, si è sottolineata l’assenza dell’arma del delitto e la presenza ipotetica di un’altra moto nella zona del crimine. Tuttavia, nessuno di questi elementi ha influito sulla decisione finale della Corte.

Giuseppe Spagnulo, figura rispettata all’interno della comunità di Spinetoli, si trovava nel Comune dal 1995, svolgendo un ruolo di inserimento sociale per detenuti provenienti da Marino del Tronto. Non c’erano evidenze di rancori verso Cianfrone, e il movente dell’omicidio è rimasto oscuro, confuso tra incomprensioni che non avevano mai destato sospetti.

L’episodio è stato descritto come una vera esecuzione, con quattro colpi sparati, tre dei quali mentre la vittima cercava di fuggire. Tuttavia, i bossoli non sono mai stati ritrovati, rendendo incerta la tipologia esatta dell’arma utilizzata.

Nonostante le incertezze e le ipotesi sollevate dalla difesa, la condanna dei coniugi è stata confermata in terzo grado di giudizio, rendendola ora definitiva.

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