ASCOLI PICENO. Morti alla Rsa, dopo l’assoluzione l’infermiere torna al lavoro. Oggi l’Ast ha ufficializzato il reintegro nel personale attivo dell’infermiere finito in carcere con l’accusa di aver provocato i decessi di alcuni ospiti della Rsa di Offida. La determina porta la firma dell’ex direttore di Area Vasta Massimo Esposito, attualmente dirigente del personale. Questo in virtà del fatto che la corte di assise di appello ha rovesciato la sentenza. L’uomo è stato assolto perché “il fatto non sussiste”.
Nel documento viene precisato che l’azienda sanitaria territoriale prende atto “del dispositivo della sentenza della Corte di Assise di Appello di Ancona del 06/12/2023”. Per questo motivo viene deciso “di riammettere in servizio a far data dal 7/12/2023 il dipendente sospeso in via cautelare dal 15/6/2020 con determina”.
La sospensione
L’infermiere era dunque sospeso da oltre tre anni. “La sospensione – viene precisato nella determina – intervenuta a seguito di notifica da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di
Ascoli Piceno, che informava l’allora Direttore dell’Area Vasta n. 5, che nei confronti del dipendente è stata esercitata azione penale con arresto del dipendente in esecuzione di Ordinanza di applicazione della misura cautelare della custodia in carcere emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Ascoli Piceno”.
L’Ast ha di fatto preso atto della sentenza della Corte di Assise di Appello di Ancona del 06/12/2023 con l’assoluzione del dipendente in quanto “il fatto non sussiste”. Ribaltando la condanna all’ergastolo inflitta in primo grado in Assise a Macerata infatti, la Corte d’Assise d’Appello di Ancona ha assolto perché il fatto non sussiste l’infermiere 60enne di Grottammare, dall’accusa di aver ucciso alcuni anziani nella Residenza sanitaria assistenziale (Rsa) di Offida mediante indebita somministrazione di farmaci tra il 2017 e il 2018. I giudici hanno ordinato l’immediata scarcerazione dell’imputato.