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Morta per un fulmine, aperta un’inchiesta sui tempi del soccorso e sull’assenza del defibrillatore

Oggi sul corpo di Pamela Di Lorenzo sarà eseguita l'autopsia. Poi avverrà l'espianto degli organi
Pubblicato il 14 Agosto 2024

ALBA ADRIATICA. La tragica morte di Pamela Di Lorenzo, 42 anni, colpita da un fulmine mentre si trovava sulla spiaggia di Alba Adriatica 11 giorni fa, ha portato all’apertura di un’inchiesta da parte della Procura di Teramo.




L’avvocato della famiglia, Tiziano Rossoli, ha presentato un esposto presso la caserma dei carabinieri di Alba Adriatica, sollevando dubbi sulla gestione dei soccorsi, in particolare riguardo all’arrivo dell’ambulanza e alla mancanza di un defibrillatore sul posto. C’era infatti un defibrillatore posizionato su una colonnina poco distante ma sembra che fosse stato tolto per eseguire alcuni lavori senza poi essere mai rimesso a posto.

Queste circostanze hanno spinto il pubblico ministero Enrica Medori, incaricata dell’indagine, a disporre un’autopsia che sarà eseguita nella giornata di oggi.

L’autopsia e la donazione degli organi

L’esame autoptico, richiesto per fare chiarezza sulle cause del decesso, non includerà il cuore di Pamela, giudicato sano dal comitato per la verifica degli organi.

La famiglia ha deciso di procedere con la donazione degli organi che saranno ritenuti idonei, inclusi quelli che non hanno contribuito alla sua morte. La famiglia Di Lorenzo ha nominato come consulente di parte il medico legale Michele Farinacci. L’inchiesta, attualmente condotta contro ignoti, mira a chiarire le dinamiche e le eventuali responsabilità nei minuti cruciali successivi all’incidente, che ha lasciato sconvolta non solo la famiglia ma anche l’intera comunità di Alba Adriatica.

Le circostanze dell’incidente e le indagini sui soccorsi

Pamela è stata colpita dal fulmine il 3 agosto, mentre si trovava in spiaggia, tra le concessioni Piccolo Chalet e Caraibi, in compagnia di un’amica.

Stavano andando a prendere un caffè quando un improvviso fulmine le ha investite. Nonostante il tempestivo intervento di un turista, che ha utilizzato un defibrillatore per far ripartire il battito del cuore di Pamela, le sue condizioni non sono mai migliorate. Dopo nove giorni di agonia, è stata dichiarata cerebralmente morta lo scorso lunedì presso l’ospedale Mazzini di Teramo.