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Moby Prince, nessun risarcimento per i familiari delle vittime. Rosetti: “Prima o poi dovranno dirci la verità. Per ora la legge non è uguale per tutti”

L'amarezza del figlio del marittimo sambenedettese deceduto nella tragedia
Pubblicato il 16 Novembre 2020

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Nessun risarcimento per i familiari delle vittime del Moby Prince, il traghetto che nella notte del 10 aprile 1990 impattò contro la petroliera Agip Abruzzo al largo del porto di Livorno. A perdere la vita 140 persone tra cui anche Sergio Rosetti motorista sambenedettese. Il Tribunale di Firenze con sentenza del 2 novembre scorso ha respinto il ricorso risarcitorio. A pagina 6 del verdetto in merito ai nuovi elementi emersi dalla Commissione parlamentare d’inchiesta, il giudice scrive che «La Relazione invocata ha natura e valenza di atto politico» E’ questo l’assunto giuridico che ferisce di più i famigliari delle vittime.

Una doccia gelata anche per Nicola che da 29 anni insieme alla sua famiglia si batte per suo padre Sergio morto nel disastro: “Per l’ennesima volta dal Tribunale di Firenze non arrivano buone notizie. La causa civile contro lo Stato, per la strage del Moby Prince, é stata respinta. Ho letto e riletto la sentenza e viene fuori che, secondo i giudici, la commissione d’inchiesta ha dato un giudizio troppo politico. Ma cosa signifa “giudizio politico”? che ruolo deve avere la politica? Non è quello di dare risposte alla comunità? Ammetto che siamo molto amareggiati, ma di sicuro non rassegnati perché noi non ci fermeremo, andremo avanti sempre più forti e convinti. È chiaro che dopo trent’anni questa vicenda dà ancora molto fastidio a qualcuno. Prima o poi ci dovranno dare una risposta di cosa sia successo quella sera e dirci chi ha ucciso 140 persone, prima o poi si dovranno assumere le loro responsabilità. Noi intanto continueremo la nostra battaglia in tutti i luoghi ed in tutti i modi che possiamo. Perché, come é scritto nelle aule di Tribunale La Legge è Uguale per Tutti. Ad oggi per noi non è così, ma prima o poi anche noi sapremo la verità.”.

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