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L’addio ad Alfredo Amabili, il papà di Natale al Borgo. “Una vita spesa per l’arte”

Mignini: "Ha lasciato un grande vuoto. Non sarà possibile dimenticarlo"
Pubblicato il 29 Luglio 2022

Una celebrazione a misura d’uomo , quella di don Romualdo , ieri pomeriggio alle 16 , per i funerali di Alfredo Amabili , venuto a mancare, improvvisamente nella sua nuova residenza a Corropoli , la notte del 25. Nell’ omelia il sacerdote, ormai ultraottantenne, ha ripercorso la vita del defunto dall’infanzia all’età matura, con semplicità, chiarezza e, soprattutto tanto affetto.

Ha ricordato come Alfredo abbia percorso i primi passi di attore , proprio nell’oratorio di San Benedetto Martire , e come fosse determinato, durante le recite , le prime della sua vita a partecipare da protagonista con grinta e volontà.Con affetto ha ricordato , come fosse poco incline allo studio, avendo l’ obiettivo primario di essere attore , con caparbietà e bravura crescenti.Nelle parole del sacerdote, abbiamo rivissuto una vita , dedicata all’arte della recitazione , in tante forme dal teatro, al cinema, all’ insegnamento della recitazione , ai bambini nell’oratorio e nelle scuole.

“E’ stato con Alfredo – ricorda Maria Palma Mignigni  – che è nato il progetto del ” Natale al Borgo” un evento annuale atteso e caro ai sambenedettesi e non , una tradizione che ormai , dopo 27 anni, è diventata parte del tessuto culturale e tipico di San Benedetto. Attraverso la voce del sacerdote che, a volte,si spezzava per la commozione , con un pianto silenzioso e toccante abbiamo rivissuto l’ avventura umana di una persona che ha speso se stesso, tutta la sua vita per l’arte , con passione e sacrificio , sempre con lievità , curando le sue creature con la sollecitudine di una persona cara. La caratteristica di Alfredo era quella di esserci, sempre, soprattutto preoccuparsi del benessere dei suoi collaboratori e del pubblico ,con attenzione e cura. Mentre il sacerdote parlava , a me è tornato in mente, uno dei Natali al borgo, quando, preoccupandosi del freddo, andava in giro , tra gli attori e gli spettatori a distribuire il tè caldo preparato appositamente. Tenero e sensibile, nella sua unicità, ha lasciato un grande vuoto, soprattutto troppo all’improvviso….una sorpresa di cui avremmo fatto volentieri a meno.Ciao Alfredo, non sarà possibile dimenticarti, ti voglio bene”.

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