Sono stati pubblicati i dati dell’INAIL sulle denunce di infortuni e malattie professionali relativi all’anno 2021. Nel Paese sono in aumento le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Istituto dello 0,2% rispetto allo stesso periodo del 2020, 1.221 casi con esito mortale (-3,9%); salgono anche le patologie di origine professionale denunciate (+22,8%).
Sono dati provvisori e il loro confronto richiede cautele: in occasione della presentazione della Relazione annuale dell’Inail nel mese di luglio, saranno disponibili dati annuali più consolidati rispetto a quelli diffusi con le rilevazioni mensili, corredati anche dall’informazione sugli esiti della definizione amministrativa (riconosciuti, negativi e in istruttoria).
Per quanto riguarda le Marche sono in aumento malattie professionali (+24%). Un aumento che, per quanto riguarda la provincia Picena è del 25.6%. Le principali malattie professionali registrate nelle Marche nel 2021 (ICD10) sono: tumori 41 (erano 57), sistema nervoso 1198 (930), orecchio 268 (246), sistema osteo muscolare 4256 (3298), psichici 14 (7).
In aumento anche gli infortuni che crescono del 3,8% in Regione e addirittura del 9,1% in provincia di Ascoli. Gli incidenti sul lavoro con esito mortale scendono in regione (-30,4%) e aumentano nel Piceno (+16,7%). Si tratta di un aumento, per quanto riguarda la Provincia, di una unità. I deceduti sul lavoro nel 2020 erano 6 e nel 2021 sono stati 7.
“I dati – spiega il presidente del comitato provinciale Inail, Guido Bianchini – evidenziano come con la ripresa delle attività produttive siano tornati a crescere sia gli infortuni, mortali e non, sia le malattie professionali. L’analisi dei dati della regione Marche vede una crescita degli infortuni e malattie professionali e una forte diminuzione di quelli mortali. In controtendenza quelli mortali della provincia di Ascoli Piceno dove aumentano del 16.7%. L’Inail è da sempre impegnata nella dura lotta contro gli infortuni sul lavoro e nella prevenzione, certo si può fare di più anche attraverso una forte azione condivisa della sicurezza con il coinvolgimento di tutti gli attori sociali presenti nei Comitati Consultivi Provinciali. È importante che l’azione preventiva dia reale e non teorica. Occorre coinvolgere tutte le parti sociali e in via diretta imprese e lavoratori sviluppando quella cd cultura sulla sicurezza ancora mancante. Per contrastare gli infortuni è centrale una forte azione sulla formazione e sull’informazione quali elementi centrali”.
L’Inail sviluppa molte attività a sostegno della formazione e dell’informazione con bandi, protocolli d’intesa con tutti i settori, forze sociali comprese. “In dieci anni – continua Bianchini – l’Istituto ha investito a fondo perduto 2,5 miliardi per la prevenzione, ai quali vanno aggiunti oltre 2 miliardi in sgravi a vantaggio delle imprese virtuose. Inoltre voglio ricordare l’importanza all’assistenza agli infortunati e alle famiglie delle vittime del lavoro. È necessario ridurre le franchigie e per ampliare la platea dei lavoratori (circa 4 milioni di persone) non coperti dall’assicurazione. Occorre una strategia nazionale di concerto con regioni, SPSAL, Ispettorato del lavoro e rappresentanze dei lavoratori per analisi dei fenomeni infortunistici e delle malattie professionali per intervenire sulle cause. È opportuno uno specifico intervento legislativo e amministrativo per utilizzare ulteriori risorse dell’Inail per implementare le attività a sostegno di imprese e lavoratori. È altresì importante attivare la qualificazione delle imprese e le attività formative per sviluppare aziende e formazione di qualità”.
