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Il self service della droga era una cassetta dell’Enel. L’hashish era depositato tra i cavi

Nei guai due trentrenni che sono stati incastrati dalle telecamere di videosorveglianza
Pubblicato il 10 Luglio 2021

Nel corso di recenti controlli straordinari svolti sulla costa fermana, l’ulteriore scoperta delle nuove modalità di cessione di sostanze stupefacenti per evitare le conseguenze penali previste in caso di controlli da parte delle forze di polizia.

Mutuando l’organizzazione delle aziende di commercio on line che fanno arrivare all’acquirente la merce in appositi locker per il successivo ritiro, anche gli spacciatori di droga hanno individuato alcuni posti strategici non improvvisati e solitamente ubicati in luoghi affollati e di transito, nei quali occultare le dosi fornendo all’acquirente, che ha effettuato il pagamento anticipato, le coordinate per la consegna.

Un self-service della droga, insomma. Ma anche i posti ritenuti più sicuri per la transazione possono rivelarsi, a causa del costante impegno delle forze di polizia per la prevenzione dei reati, non proprio idonei. 

È quanto successo ad un partita di hashish, già pronta in dosi, che due italiani circa trentenni hanno occultato in una cassetta di derivazione per l’energia elettrica posizionata nel piazzale della stazione di Porto Sant’Elpidio.

E proprio le stazioni ferroviarie, soprattutto negli ultimi mesi, sono tra i principali obbiettivi delle attività di contrasto dei reati e dei comportamenti illegittimi messe in campo dalla Polizia di Stato con la fondamentale collaborazione delle unità cinofile della Guardia di Finanza.

Al grande fiuto di Fancy infatti si deve il ritrovamento delle 7 confezioni di sostanza solida di hashish e di una dose della medesima droga in polvere per un peso complessivo di 13 grammi mentre alla successiva attività investigativa degli operatori della Polizia di Stato l’individuazione, l’identificazione e la denuncia dei due responsabili dello spaccio.

Dopo la scoperta della droga nel locker, i poliziotti hanno visionato le immagini dell’impianto di videosorveglianza comunale riuscendo ad individuare i due soggetti che dopo essere giunti sul posto a distanza di qualche minuto uno dall’altro hanno estratto dalle tasche le dosi che si erano suddivisi per farne un pacchetto unico che è stato nascosto nella cassetta di derivazione.

In caso di controllo avrebbero dichiarato di detenere le poche dosi per uso personale, incorrendo quindi solamente in sanzioni amministrative ma senza conseguenze penali.

Ma i due giovani, chiaramente individuati nelle immagini, erano stati poco prima identificati dagli operatori della Questura, impegnati nei servizi straordinari sul litorale disposti dal Questore di Fermo, mentre attendevano sulla banchina ferroviaria l’arrivo di un treno; quindi a quei soggetti, immortalati dalla videosorveglianza di Porto Sant’Elpidio, è stato possibile attribuire le complete generalità e anche se ormai si erano allontanati dal nostro territorio per rientrare nella regione di provenienza, sono stati in breve tempo raggiunti dalla denuncia all’Autorità Giudiziaria per la detenzione ai fini di spaccio della droga rinvenuta, che è stata sequestrata.

L’azione di contrasto della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza è stata anche questa volta più efficace della fantasia dei due giovani spacciatori.

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