GROTTAMMARE – Non sanno davvero cosa pensare i gestori dello chalet ristorante “Da Fabrizio” di Grottammare mentre osservano i filmati catturati dalle telecamere di videosorveglianza del locale che, quasi quotidianamente, mostrano le immagini di una donna che sceglie le porte dello chalet, quelle del lato mare, per fare i propri bisogni. E non quelli piccoli. Sembra assurdo ma è proprio quello che accade. E accade da diverso tempo visto che i primi episodi risalgono allo scorso inverno.
Episodi sporadici che sono aumentati sempre più arrivando ad assumere, in queste ultime settimane, una cadenza quasi quotidiana. Una situazione esasperante per chi la vive sulla propria pelle. In pratica c’è una donna che, tra le 5 e le 6 del mattino, raggiunge lo chalet che si trova nell’area del lungomare Sud di Grottammare, raggiunge il lato che si affaccia sulla spiaggia in modo da non essere vista dalla strada, si scende i pantaloni e fa quello che si è usi fare in una stanza di casa chiamata bagno. Quindi se ne va lasciando la testimonianza del proprio passaggio ai gestori del locale che, poco dopo, raggiungono l’attività e si trovano di fronte al “ricordino”.
Ma se le gesta della anonima mattiniera non vengono ammirate dalla strada vengono quotidianamente riprese dalle telecamere del circuito di videosorveglianza che, ogni volta che la donna raggiunge l’area per espletare, la riprendono anche in volto. Così la faccia della donna è stampata, a colori, sui filmati poi esaminati dai gestori della struttura che affermano di non conoscerla. «Non sappiamo chi sia ma è chiaro che sta facendoci un dispetto insensato – spiega Claudia Spina -. Quello che sappiamo è che ogni volta che al mattino troviamo quelle testimonianze poi le telecamere che hanno ripreso quanto accaduto poche ore prima, ci restituiscono sempre lo stesso volto».
Un volto che dallo chalet affermano di non aver mai visto e al quale, nei giorni scorsi, si è aggiunta la sagoma di un’altra persona, un uomo in bicicletta che è arrivato pochi minuti dopo la donna e che, con lei, ha prelevato alcune piantine ornamentali che si trovavano nell’area scelta come zona preferita per espletare quei bisogni fisiologici. «Fino ad oggi abbiamo soprasseduto – spiegano – ma gli episodi stanno aumentando e peggiorando e a questo punto siamo costretti ad andare dai carabinieri con la foto di questa donna».