JESI. I Carabinieri Forestali del Nucleo di Jesi – San Marcello hanno portato a termine una complessa indagine che ha condotto alla denuncia di un 50enne di origine bulgare, accusato del furto di circa 4.800 kg di cavi elettrici di rame.
Il valore del materiale sottratto, pari a 30mila euro, è stato quantificato dopo il colpo avvenuto lo scorso novembre presso la centrale idroelettrica Jesi Energia, di proprietà del gruppo Edison.
Il furto, compiuto durante le ore notturne, si è rivelato un crimine ben pianificato, eseguito senza lasciare tracce evidenti e in assenza di testimoni o videocamere di sorveglianza che potessero facilitare l’identificazione dei responsabili.
Tuttavia, grazie all’attento lavoro degli investigatori e al supporto del Reparto Investigazioni Scientifiche dei Carabinieri, sono state individuate tracce che hanno permesso di risalire all’uomo denunciato.
Le indagini non si fermano qui: i Carabinieri Forestali stanno continuando a lavorare per identificare altri membri della banda, ritenuta responsabile di altri furti analoghi avvenuti nella stessa zona. La portata di questi crimini, mirati principalmente al furto di materiali metallici come il rame, ha destato grande preoccupazione nelle comunità locali e tra le aziende operanti nel settore energetico.
L’uomo denunciato, se riconosciuto colpevole, rischia una pena fino a 6 anni di reclusione, in base a quanto previsto dal codice penale per il reato di furto aggravato con violenza sulle cose e asportazione di materiale metallico riconducibile al rame.