SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Quella di ieri (2 dicembre, ndr) è stata una giornata critica ma molto ben gestita tramite un protocollo che si va via via consolidando sempre più”. E’ soddisfazione quella che trapela dalle parole del sindaco Giovanni Gaspari, compiaciuto di come la macchina amministrativa sia riuscita a gestire in maniera eccellente le emergenze provocate dal maltempo degli ultimi giorni in riviera.
Emergenze che, sempre secondo il sindaco, si riducono esclusivamente a due gravi problemi riscontrati nel territorio cittadino: “Per prima cosa c’è stata la pesante erosione dell’Albula lungo la strada verso San Savino e poi l’erosione del Ragnola, risalendo dalla parte della Picenambiente verso il Monte Aquilino. Interverremo presto per limitare i danni – ha continuato Gaspari – intanto da questa mattina gli uomini della polizia municipale e della protezione civile stanno facendo una ricognizione in quelle zone, e sono già all’opera le squadre della Multiservizi e della Picenambiente per cercare di tamponare i danni”.
Come è successo qualche settimana fa, anche questa volta la città sembra essersela cavata ma la paura dei cittadini rimane, a volte alimentata anche da false voci, soprattutto quando si parla di una possibile esondazione del Tronto. “Noi ci siamo immediatamente preoccupati di controllare la situazione del fiume – spiega il sindaco – si era diffusa la voce di un rilascio di acqua dalle dighe che avrebbe prodotto l’effetto piena. Queste sono false voci che generano paura nei cittadini. La decisione di rilasciare acqua in maniera controllata spetta all’Enel (centro di Montorio al Vomano) in accordo con la Prefettura che lo comunica al sindaco. Il rilascio di acqua ieri è avvenuta solo da due invasi minori, quello di Palombara e di Mozzano, senza creare il tanto temuto effetto piena”.
Gaspari continua ad asserire che non ci sono stati gravi disagi in città, escludendo le due criticità riscontrate, dell’Albula e del Ragnola: “C’è stato un problema di viabilità da via Gramsci a via Roma o in via Val Tiberina dove l’acqua è arrivata a metà marciapiede. Ma niente di grave. I sottopassaggi hanno retto. Purtroppo i grandi disagi, nella strada che da Ragnola porta a Monteprandone per esempio, nascono perché la terra argillosa non riesce più ad assorbire acqua che rilascia in maniera copiosa. Tornando alla questione Tronto, devo plaudire all’intervento del Presidente della Provincia di Ascoli, Piero Celani, che si è recato sul posto, nella zona del ponte della ferrovia, chiedendo la chiusura delle linee ferroviarie. Fondamentale anche l’intervento con i mezzi per togliere tutta quella legna che ostruiva il passaggio del fiume, con un effetto diga che impediva il suo deflusso verso il mare”.