SAN BENEDETTO DEL TRONTO. E’ morta, all’età di 90 anni, Concettina Trettacconi. Volto notissimo a San Benedetto e lungo tutto il territorio è stata una “partigiana bambina” e la sua figura è ricordata per gli sforzi nella Resistenza al fianco di molte altre donne del Piceno e delle Marche che hanno dato il proprio valevole contributo alla lotta contro l’oppressione nazifascista.
Ha conosciuto Carlo Alberto Dalla Chiesa, il quale, avvisando la famiglia dell’imminente retata a opera delle forze nazifasciste, permise a lei e ai suoi di fuggire sottraendosi alla cattura.
Storica sostenitrice del Partito Comunista Italiano, appassionata di politica, ha preso parte attiva alla vita politica sambenedettese fino a poco prima della sua morte. Nota la sua vicinanza a molti ex-sindaci di San Benedetto, dei quali sostenne la candidatura da privata cittadina, contribuendo alle iniziative e alle campagne elettorali: tra questi in particolare Paolo Perazzoli e Giovanni Gaspari.
L’amore per i giovani e lo spirito indomito – che ha conservato fino all’ultimo istante, coerente e fedele a se stessa – ne hanno fatto negli anni una figura di riferimento e una madre adottiva per numerosi giovani con i quali era usa passare il suo tempo, dispensando consigli e ascoltando le loro storie.
Presenza costante alle celebrazioni della Festa della Liberazione e della Festa della Repubblica, fino in ultimo ha sostenuto la memoria del sacrificio di chi, come lei, si è opposta a qualunque forma di restrizione, di oppressione e di limitazione della libertà altrui, spendendosi perché il ricordo della Resistenza e il valore della libertà fossero tramandati alle nuove generazioni. Ha contribuito con la propria testimonianza nelle scuole, raccontando del passato di partigiana alle nuove generazioni. Ai familiari e, in particolare al nipote, il collega Matteo Zinnia, vanno la vicinanza e l’abbraccio della nostra redazione.
