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Due smartphone nel carcere di Ascoli Piceno. Intercettati dalla polizia pentienziaria

La denuncia dell'Uspp Marche: "Vicenda che dimostra la competenza e la dedizione degli agenti che quotidianamente affrontano sfide complesse, spesso con mezzi e risorse limitate"
Pubblicato il 17 Settembre 2024
ASCOLI PICENO. In seguito al recente ritrovamento di due smartphone all’interno di una sezione di alta sicurezza, l’USPP MARCHE desidera esprimere il proprio apprezzamento nei confronti del personale operante che, con prontezza e professionalità, ha reso possibile questo importante intervento.

In un contesto come quello delle istituzioni penitenziarie, la presenza di dispositivi mobili rappresenta una seria minaccia alla sicurezza, tanto per la gestione interna che per l’ordine pubblico. Il rinvenimento di questi smartphone, avvenuto solo grazie a un’efficace operazione di controllo, dimostra la competenza e la dedizione degli agenti che quotidianamente affrontano sfide complesse, spesso con mezzi e risorse limitate.




“È inaccettabile – afferma dalla segreteria dell’Uspp Marche Angelo De Fenza – che il personale di Polizia Penitenziaria si trovi ad operare in un ambiente ostile, privo delle adeguate attrezzature e strumenti che possano garantire un’efficace e sicura gestione della detenzione. Le nostre forze, già sottoposte a pressioni senza precedenti, meritano supporto e investimenti adeguati per poter svolgere il proprio lavoro con la serenità e l’efficacia necessarie”.

“Vogliamo sottolineare che senza la professionalità e il senso del dovere del personale, il ritrovamento dei due smartphone sarebbe stato impossibile. La scrivente organizzazione sindacale si impegna a far sentire la propria voce affinché vengano garantiti maggiori mezzi e risorse, nella consapevolezza che la sicurezza nelle carceri dipende anche dalla dignità e dal supporto del personale che vi opera. Invitiamo l’amministrazione centrale a riflettere su queste evidenze e a porre in essere tutte le azioni necessarie per migliorare le condizioni lavorative e operative degli agenti di Polizia Penitenziaria, affinché possano continuare a garantire la sicurezza e il rispetto delle regole all’interno delle strutture penitenziarie”.

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