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Distrugge le fatture per non pagare le tasse. Ma la Finanza accerta un fatturato di almeno 250mila euro

Il Tribunale alla fine lo ha condannato a 8 mesi di reclusione e al risarcimento di 40mila euro con confisca dei beni. Un immobile è così finito sotto sequestro
Pubblicato il 17 Gennaio 2023

SENIGALLIA. Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Ancona hanno sequestrato per la confisca l’immobile di un rappresentante di commercio di Senigallia che aveva occultato e distrutto la documentazione contabile della sua impresa nel tentativo di sottrarsi al pagamento delle imposte. Il rappresentante di commercio era stato sottoposto a controllo dai militari della Tenenza della Guardia di Finanza di Senigallia nell’ambito della ordinaria attività di contrasto all’evasione fiscale. Nel corso del controllo i finanzieri hanno accertato che l’imprenditore aveva occultato e probabilmente distrutto la documentazione contabile in suo possesso senza peraltro dichiarare assolutamente nulla al Fisco, pensando di non essere scoperto.

L’attività ispettiva eseguita anche avvalendosi delle indagini bancarie ha consentito di ricostruire, almeno in parte, il reale volume di affari del soggetto controllato, quantificando un’evasione del fatturato di circa 250.000 euro, e di accertare che lo stesso aveva omesso di presentare le dichiarazioni sia ai fini dell’IVA che delle Imposte sui Redditi. Pertanto, il professionista è stato denunciato per sottrazione ed occultamento delle scritture contabili, reato che prevede una pena da tre a sette anni di reclusione.

Nel corso del procedimento penale avviato presso la Procura della Repubblica di Ancona, l’imputato ha avanzato richiesta di rinuncia alla fase del “dibattimento”, al fine di ottenere un considerevole sconto di pena e una riduzione della durata del processo. Il Tribunale di Ancona, in definitiva, ha condannato il rappresentante di commercio, con il rito abbreviato, alla pena di 8 mesi di reclusione e ha ordinato la confisca dei beni del condannato fino all’importo di 40.000 euro.

In esecuzione del provvedimento del Tribunale, i finanzieri, quindi, hanno sequestrato un immobile di proprietà del condannato mettendolo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per il soddisfacimento di quanto sottratto al Fisco.

L’evasione fiscale costituisce un grave ostacolo allo sviluppo economico perché distorce la concorrenza e l’allocazione delle risorse, mina il rapporto di fiducia tra cittadini e Stato e penalizza l’equità, sottraendo spazi di intervento a favore delle fasce sociali più deboli. Da qui l’importanza dell’azione “chirurgica” svolta dalla Guardia di Finanza contro gli evasori totali e i frodatori.

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