SAN BENEDETTO DEL TRONTO – L’ex comandante della Guardia di Finanza Raffaele De Chiara interviene dopo la sentenza che, oggi, ha fatto crollare tutte le principali accuse mosse nei suoi confronti. “Mi chiedo – afferma – a cosa sia servito il dispiegamento di forze, di risorse umane e di mezzi che vi sintetizzo con qualche numero: 150 persone circa sentite a sommarie informazioni da parte della Procura di Ancona. 300.000 pagine circa di carta prodotta nel corso delle indagini; mesi di intercettazioni telefoniche per diversi indagati, perquisizioni, pedinamenti, sequestri, innumerevoli missioni di servizio da parte della GDF di Ancona per recarsi ad Ascoli Piceno e San Benedetto del Tronto. Trenta capi d’imputazione per concussione, corruzione, peculato, falso, rivelazione del segreto e abuso d’ufficio, truffa ai danni dello Stato e calunnia”.
“E’ come se l’Everest – continua De Chiara – alla fine, avesse partorito un piccolo criceto. Un grazie di cuore al mio collegio difensivo che come me non sono pienamente soddisfatti poiché da quanto emerso in dibattimento anche l’unica circostanza rimasta era ed è insussistente”.