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Crac Banca Marche, condannati in sei. Dieci anni all’ex direttore generale Bianconi

Tra i reati contestati a vario titolo dall'accusa e sempre respinti dai 12 imputati, bancarotta fraudolenta, falso in bilancio, falso in prospetto e ostacolo alla vigilanza
Pubblicato il 24 Gennaio 2023

ANCONA. Sei condanne ed altrettante assoluzioni per il crac di Banca Marche e della controllata Medioleasing al Tribunale di Ancona. Le condanne vanno da un minimo di 4 anni e 6 mesi per Daniele Cuicchi, capo servizio commerciale di Medioleasing ad un massimo di 10 anni e 6 mesi per l’ex direttore generale Massimo Bianconi.  collegio penale, presieduto da Francesca Grassi, ha condannato inoltre Stefano Vallesi, ex vice direttore generale Area Mercato di Banca Marche a 9 anni, Massimo Battistelli, ex capo area crediti di Banca Marche a 4 anni e 10 mesi, Giuseppe Paci, ex capo concessione crediti di Banca Marche a 5 anni e 8 mesi, Giuseppe Barchiesi, ex dg di Medioleasing a 7 anni e 6 mesi.

Per loro il pool pool di pm formato da Andrea Laurino, Serena Bizzarri e Marco Pucilli, aveva chiesto pene più alte per tutti per un totale di oltre 129 anni: per Bianconi, ad esempio, 13 anni e 6 mesi. Assolti Giuseppe Michele Ambrosini, presidente di Banca Marche, Giuliano Bianchi, Bruno Brusciotti, ex componenti nel Cda di Banca Marche, Paolo Arcangeletti, dirigente dell’istituto di credito, Tonino Perini, vice presidente di Banca Marche, Claudio Dell’Aquila, vice direttore generale di Banca Marche.

Tra i reati contestati a vario titolo dall’accusa e sempre respinti dai 12 imputati (erano 13, ma uno è morto nel frattempo), bancarotta fraudolenta, falso in bilancio, falso in prospetto e ostacolo alla vigilanza (questi ultimi due prescritti). Sono stati riconosciuti i capi d’accusa relativi alla bancarotta fraudolenta per distrazione di Banca Marche e per Medioleasing. I giudici hanno disposto inoltre che i danni siano liquidati in sede civile, con una provvisionale del 5% dei titoli finanziari posseduti dalle parti civili (oltre 3.000) che si sono costituite, o in difetto, dell’importo del danno rappresentato, nei limiti dell’importo della provvisionale richiesta in misura non superiore a 15mila euro. L’istituto di credito era stato dichiarato fallito nel 2016, ma prima era finito nel pasticcio delle 4 banche locali (tra cui Etruria) che erano state sciolte, gettando nel panico migliaia di risparmiatori e investitori.

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