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Covid, la denuncia dei poliziotti piceni: “Nessun supporto medico, gli agenti contagiati sono abbandonati a se stessi”

Parla il segretario D'Eramo
Pubblicato il 31 Ottobre 2020

ASCOLI PICENO – “I poliziotti ascolani malati o in osservazione per il Covid-19, nonostante l’immane sforzo dell’Ufficio Sanitario provinciale, sono abbandonati a se stessi per la carenza dei medici del Corpo”. E’ la denuncia che arriva dal Sindacato Autonomo di Polizia per voce del segretario provinciale Massimiliano D’Eramo. “La pandemia sta colpendo in questi giorni la popolazione ascolana e non risparmia nemmeno i servitori dello Stato che, per obbligo giuridico, sono costretti a entrare in contatto con malati e persone inosservanti dei distanziamenti sociali imposti dalle normative – afferma -. Come giusto che sia per la funzione che svolgono, senza poter aderire allo smart working, i poliziotti operativi sono costretti a lavorare per strada per garantire l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, mai come in questi giorni, visto quello che sta accadendo, di fondamentale importanza. Purtroppo, sempre più spesso, diversi stanno diventando positivi al Covid-19 e molti altri vengono
collocati in quarantena. Ormai i poliziotti positivi covid o con sintomi sospetti sono stati individuati in tutti gli uffici di Polizia presenti nell’intera provincia di Ascoli Piceno, operatori che devono essere seguiti dal medico dell’Amministrazione che attualmente non c’è.
Infatti, dopo il pensionamento dell’ultimo Medico Sanitario della Questura, il posto è vacante e il Dipartimento ancora non ha assegnato nessuno. Solo una volta alla settimana vi è la presenza di un nostro Medico proveniente da Teramo, che deve gestire oltre che la propria provincia, anche quella di Ascoli Piceno e quella di Pescara per quanto attiene la Legge 81/08 (sicurezza sui luoghi di lavoro), ma è insufficiente per le richieste connesse
alla pandemia che stanno diventando sempre più frequenti, senza considerare le altre malattie che colpiscono una categoria a rischio come quella dei poliziotti. Ho scritto nei giorni scorsi al Questore Cesareo per chiedere un suo autorevole intervento per
l’immediata assegnazione, temporanea o permanente di un medico, ed anche se lo stesso si è immediatamente attivato per il benessere e la salute dei suoi uomini, la risposta, perfetta solo sotto l’aspetto formale, ci ha informati che la Direzione Centrale di Sanità del Ministero dell’Interno ha confermato di non avere la disponibilità di sanitati per il temporaneo impiego ad Ascoli Piceno, anche in relazione all’andamento del fenomeno epidemiologico in crescita in tutta Italia. Non sappiamo con assoluta certezza se si poteva fare di più, di certo registriamo l’impegno del Questore e l’inerzia del Dipartimento nella volontà di risolvere anche momentaneamente la problematica, considerando che nella vicina Provincia di Ancona prestano servizio ben tre medici della Polizia di Stato, e tanti altri sono in Servizio nella Direzione Centrale di Sanità, dove molto probabilmente un Medico, anche se temporaneamente, poteva essere dirottato in questo centro. Insomma, nonostante l’impegno del Questore e dell’unico infermiere presente in Sala Medica ad
Ascoli Piceno, i colleghi restano quasi privi di assistenza da parte dell’Amministrazione.
Stamattina, continua d’Eramo, è stato informato il Segretario Generale Nazionale del SAP Stefano Paoloni, per intervenire al Dipartimento e cercare di risolvere la grave situazione che si è venuta a creare, al fine di garantire l’efficienza dei servizi istituzionali della Polizia di Stato, che ripetiamo, oggi più che mai sono essenziali”.

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