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Civitella, nel Cas i migranti positivi sono 24 su 50. L’ira di Comune e Regione: “I test andavano fatti prima di portarli qui”

La prima cittadina Cristina Di Pietro: "La città ha sempre fatto la sua parte ma ora era necessaria una serie indagine preventiva"
Pubblicato il 7 Agosto 2020

CIVITELLA DEL TRONTO – Ventiquattro tamponi positivi su cinquanta tamponi. E’ il responso fornito dai test effettuati sugli immigrati del Cas di Rocche di Civitella e comunicato dalla Asl di Teramo che ieri ha ritoccato al rialzo il primo dato fornito di dieci positivi.
Si tratta di un dato che ha provocato polemiche del governatore della regione Abruzzo Marco Marsilio e della sindaca Cristina Di Pietro.
“Il Governo – ha affermato Marsilio – ha la grave responsabilità di aver messo in pericolo una comunità che con mesi di sacrifici e disciplina aveva praticamente azzerato i contagi e che ora si deve difendere da focolai di importazione”.
Ancor più critica la prima cittadina civitellese: “Mentre la Comunità tutta cerca di reagire, con tanta caparbietà, arrivano decisioni assunte da altre realtà Istituzionali, senza alcun tipo di condivisione con il territorio.
Ci tengo a precisare che Civitella del Tronto, in questi anni, sulla questione dei migranti, ha sempre fatto la sua parte, gestendo adeguatamente tutte le persone collocate nella struttura. Ma in questo caso, in un periodo di piena emergenza sanitaria, avevo rappresentato tutta la mia contrarietà, tenuto conto del fatto che a mio parere una seria indagine sanitaria andava fatta a monte, prima del collocamento nelle strutture”.

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