ASCOLI PICENO. Il Tribunale di Ascoli, presieduto dal giudice Angela Miccoli, ha assolto due operatrici sanitarie dell’ospedale di San Benedetto del Tronto dall’accusa di omicidio colposo in relazione alla morte di un’anziana paziente avvenuta nel gennaio del 2018. La decisione del giudice è stata motivata con la formula “perché il fatto non sussiste”, sottolineando l’assenza di prove che dimostrassero una responsabilità diretta delle imputate nella vicenda.
Anche la pubblica accusa aveva richiesto l’assoluzione, dato che durante il processo non erano emerse chiare responsabilità a carico delle due donne. La paziente deceduta, una signora di 89 anni affetta da demenza senile, era stata portata al pronto soccorso dai familiari a causa di dolori avvertiti un paio di giorni prima della data del decesso.
L’avvocato Mauro Gionni, difensore di una delle due imputate, ha espresso il suo sollievo per la fine di questa lunga vicenda. “È stata la fine di un’angoscia durata sei anni, dal momento che il fatto risaliva al gennaio del 2018. In realtà sarebbe durato molto meno se solo il giudice per le indagini preliminari avesse accolto la richiesta di archiviazione proveniente dalla Procura già all’epoca. Infatti, vi era una perizia che scagionava le due operatrici sanitarie, ma si è andati avanti con quasi venti udienze e oltre cinque anni di processo anche per via dei cambi di giudice. Questo dimostra che oggi, di per sé, il processo in Italia rappresenta già una pena anche in caso di assoluzione. E questo vale ovviamente anche per le vittime”.
L’avvocato ha poi aggiunto: “Essere accusati di omicidio colposo e di aver fatto male il proprio lavoro quando ciò non è vero è un incubo che dovrebbe essere risolto in poco tempo. Avere bisogno di sei anni per dimostrare che ciò non è assolutamente vero è già di per sé una condanna, anche se poi arriva l’assoluzione.”