“E’ come vivere in un film. Le ragazze piangono tutto il giorno per la terribile esperienza, quella più giovane in modo particolare poiché si sente colpevole d’aver dato l’allarme”. A parlare, sul Resto del Carlino di oggi, è il padre delle ragazze finite al pronto soccorso dopo l’aggressione subita dal buttafuori. L’uomo afferma che le figlie, su sua specifica richiesta, quella stessa sera sono state sottoposte ai test per capire se avessero assunto alcol o altro. “Erano assolutamente sobrie – aggiunge il genitore che poi racconta, al giornale bolognese nell’articolo firmato da Marcello Iezzi, l’esatta dinamica dell’aggressione –. Quando la più piccola è stata molestata l’ha detto alla sorella e insieme all’amica sono fuggite dalla sala da ballo e si sono dirette verso al bagno. Nelle vicinanze c’era il buttafuori cui hanno chiesto aiuto. Evidentemente non voleva essere disturbato così ha detto alle giovani di non rompere le scatole e ne ha afferrata una per il collo e mia figlia per il braccio cacciandole dal locale. Una volta fuori ha mollato un violento schiaffo alla ragazza che era stata afferrata per il collo, tanto che si è accasciata al suolo, svenuta, in una pozza di sangue che usciva da un orecchio e dal naso”. L’uomo afferma che in aiuto della ragazza è accorso soltanto un bagnino che l’ha messa in posizione di sicurezza. “Tutti gli altri buttafuori – dice – erano rimasti a guardare”.
