L’articolo 100 del Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (TULPS) conferisce al Questore il potere di sospendere la licenza di un locale nel quale si siano verificati tumulti o gravi disordini o che sia divenuto un abituale ritrovo di persone pericolose o pregiudicate. La misura si applica anche quando un esercizio costituisce un pericolo per la moralità pubblica, il buon costume o la sicurezza dei cittadini.
Questa norma, introdotta nel 1931 con il Regio Decreto 773/1931, è stata mantenuta nell’ordinamento italiano e aggiornata nel tempo per adeguarsi ai principi costituzionali e alle nuove esigenze della società. Il suo scopo principale è prevenire situazioni di rischio per la collettività, indipendentemente dalla responsabilità diretta del titolare del locale. Il provvedimento di sospensione, adottato a discrezione del Questore, può durare fino a quindici giorni, ma in presenza di particolari esigenze di ordine pubblico può essere prolungato.
Norme simili esistono anche in altri Paesi. Nel Regno Unito, le autorità locali hanno la facoltà di revocare o sospendere licenze di locali notturni e pub se associati ad attività criminali o situazioni di pericolo per la sicurezza pubblica. Negli Stati Uniti, la legislazione varia a seconda delle giurisdizioni, ma in molte aree è possibile chiudere temporaneamente o definitivamente locali legati ad attività illecite. In Francia, le autorità possono ordinare la chiusura di esercizi pubblici considerati una minaccia per l’ordine pubblico, compresi quelli frequentati abitualmente da persone con precedenti penali.
L’articolo 100 del TULPS resta uno strumento fondamentale per garantire la sicurezza e l’ordine pubblico in Italia, permettendo alle autorità di intervenire in maniera preventiva. Sebbene sia stato introdotto in un contesto storico diverso, il suo principio di tutela dell’interesse collettivo continua a essere applicato, in linea con le esigenze moderne.