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Auto elettriche, mille insidie per i soccorritori dopo un incidente. Alla Recfer i test dei vigili del fuoco

A San Benedetto si stanno effettuando delle attività formative proprio per quanto riguarda episodi di emergenza
Pubblicato il 22 Luglio 2022
Che le auto elettriche rappresentino un importantissimo fattore di sviluppo verso la mobilità ecosostenibile è indiscusso. Ma è anche vero che la tecnologia utilizzata per realizzare i veicoli ibridi o completamente elettrici può rappresentare una fonte di preoccupazione per chi si trova ad intervenire in caso di incidenti stradali che vedono coinvolti quel tipo di mezzi.
Ed è proprio a San Benedetto che, in questi giorni, si stanno effettuando delle attività formative per i soccorritori proprio per quanto riguarda episodi di emergenza. Nelle scorse settimane c’è stato un convegno ad Ascoli Piceno mentre ieri, presso la Recfer di Porto d’Ascoli, è avvenuta la prova pratica su un veicolo ibrido protagonista di un vero incidente nei giorni scorsi. Su quell’auto sono state effettuate tutte le prove del caso sotto la supervisione dell’ingegner Roberto Paoletti, funzionario dei vigili del fuoco del comando provinciale di Ascoli. «Siamo al lavoro – ha spiegato Paoletti – su quelli che sono gli accorgimenti del caso quando in un incidente o in seguito ad un incendio è coinvolto un veicolo elettrico. Per mettere in sicurezza un veicolo la prima cosa da fare è individuare nel minor tempo possibile il posizionamento dei dispositivi di sicurezza e azzerare i dispositivi elettrici, Per effettuare il distacco della parte elettrica di un veicolo di quel tipo occorre individuare il service plug e staccarlo». Ieri, insomma, è stato il momento della prova pratica. Un’esercitazione nel corso della quale ci si è trovati di fronte alla necessità di interrompere ogni flusso elettrico presente nell’auto in seguito ad una emergenza. «Questo tipo di formazione – prosegue Paoletti – serva a salvaguardare anche tutte le varie componenti che entrano in campo quando si verifica un’emergenza in strada, dalle forze dell’ordine al personale sanitario del 118 fino a chi, ad esempio, porta via l’auto incidentata con il carroattrezzi».
Il tutto è avvenuto con la collaborazione dell’associazione di categoria A.d.q., Autodemolitori di qualità, rappresentata dal segretario nazionale Roberto Capocasa. «Su questo fronte – ha spiegato Capocasa – stiamo portando avanti progetti e incontri in tutta Italia e la finalità è quella di salvare vite umane e formare tutti gli attori che compongono la macchina dei soccorsi in caso di incidenti». Insomma la nuova era dell’auto elettrica porta anche ad un nuovo e diverso approccio dei soccorritori al veicolo stesso dal momento che si parla di dispositivi attraversati da un voltaggio estremamente elevato.
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