ANCONA. Nel 2016, un’indagine ha portato allo smantellamento di un’organizzazione dedita alla truffa ai danni dello Stato.
Questa vicenda coinvolgeva un consulente del lavoro di Fabriano e la sua compagna, accusati di procacciare stranieri per assunzioni fittizie seguite da rapidi licenziamenti. Ora entra nel vivo il secondo filone dell’inchiesta che vede altre 400 persone denunciate.
Le persone coinvolte, principalmente tunisini, marocchini, macedoni e albanesi, avrebbero pagato fino a 500 euro per essere assunte da aziende della provincia di Ancona, sia reali che fittizie. L’obiettivo era ottenere la cittadinanza, rinnovare il permesso di soggiorno, ottenere il ricongiungimento familiare o beneficiare dei sussidi di disoccupazione. Le assunzioni venivano seguite da licenziamenti che avvenivano spesso nello stesso giorno.
L’attività illecita si sarebbe svolta tra il 2013 e il 2015, fino al blitz delle forze dell’ordine che portò al sequestro di 650 mila euro e alla conclusione del primo filone d’indagine. Ora, 241 persone rischiano il processo, con l’udienza preliminare fissata per il 26 settembre presso il tribunale di Ancona. Circa metà dei coinvolti ha avuto la propria posizione archiviata, ma l’indagine continua per gli altri imputati.