CAMPOFILONE – L’acqua non manca, i fiori neppure. In un ambiente estremamente protetto come l’intercapedine tra la lapide e il cemento che racchiude la bara le api hanno trovato il proprio habitat ideale per produrre miele. E di miele, in effetti, ce n’era in abbondanza malgrado il periodo non sia proprio quello della produzione. E’ singolare quanto accaduto nel cimitero di Campofilone dove i vigili del fuoco sono stati chiamati a causa di un gran numero di api che si aggiravano sempre intorno alla stessa lapide. Dall’interno, inoltre, arrivavano continui ronzii.
Quando i pompieri hanno aperto il loculo, che ospita i resti di un uomo morto oltre quarant’anni fa, si sono trovati di fronte ad un alveare composto da otto favi carichi di miele. Le api avevano effettivamente trovato il posto ideale per mettere in piedi la propria preziosa attività. Al cimitero l’acqua non manca così come i fiori freschi. Un paradiso per gli insetti. Sono subito stati chiamati degli apicoltori che hanno proceduto alla rimozone dell’alveare e portando la colonia di api in luogo protetto.