SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Alluvione del Tronto, il risarcimento arriva dopo oltre 30 anni. Il risarcimento per i danni causati nel 1992 dall’alluvione, a causa dello straripamento del Tronto, arriva trentadue anni dopo. Una famiglia sambenedettese riceverà 96 mila euro per le conseguenze dell’esondazione del fiume.
Sulla base delle carte in suo possesso dell’agenzia Agi spiega che dall’evento provocato dalle “eccezionali precipitazioni”, causa di ingenti danni a cittadini e commercianti nell’area di Porto d’Ascoli, sono originati procedimenti in sede penale e davanti alla Corte dei Conti. Procedimenti nei confronti dei funzionari del Provveditorato Regionale per le opere pubbliche. E della Regione Marche “che avevano progettato, appaltato ed eseguito lavori di sistemazione dell’alveo del fiume Tronto”.
Sia a livello penale sia della Corte dei Conti sono arrivate solo assoluzioni ma, nel frattempo, i danneggiati hanno promosso ricorso al Tribunale Regionale Acque Pubbliche per avere un risarcimento.
L’iter infinito
Da allora si sono susseguite condanne da parte del Trap, organo di primo grado. Ma anche ricorsi dell’Avvocatura Generale dello Stato al Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche. Tutti respinti per l’indimostrabilità dell’eccezionalità dell’evento e perché i giudici hanno sempre riconosciuto il legame tra la costruzione degli argini e l’esondazione.
Come riporta l’Aduc (Associazione Utenti e Consumatori Aps) “è stata invece riconosciuta la tesi difensiva del Provveditorato relativa alla prescrizione delle istanze presentate nel 2015 che ha tagliato così fuori dai risarcimenti molte persone”.