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“Arrestati dopo un’udienza sommaria”

Pubblicato il 3 Marzo 2015

L’abruzzese Sandro De Simone e il sambenedettese Massimo Liberati sarebbero stati arrestati al termine di quella che è stata definita una “udienza sommaria”. Il fermo della barca ad opera delle autorità del Gabmbia risalirebbe infatti ad una decina di giorni fa. Ieri pomeriggio si sarebbe tenuto una sorta di udienza al termine della quale è stata predisposta la custodia cautelare per i due italiani.

“Una decina di giorni fa – spiegano dall’ufficio della Italfish srl che sta gestendo il caso – un equipaggio armato della marina militare locale è salito a bordo e ha intimato al comandante di raggiungere il porto più vicino. Hanno contestato presunte violazioni per una rete presente a bordo, ma non utilizzata, una rete le cui maglie, accertate con tanto di righello, sarebbero di 68 millimetri invece dei 72 previsti”.

Gli armatori della barca, Santino Crescenzi e suo figlio Federico, hanno raggiunto l’Africa. Uno dei due si trova a Dakar in contatto con l’ambasciata mentre l’altro ha raggiunto il Gambia.
A bordo del peschereccio c’è anche un toranese, Vincenzino Mora.

Il comandante della nave, Sandro De Simone è ripartito dall’Italia circa un mese fa, dopo un periodo trascorso a casa. Suo fratello Cesare racconta che «una quindicina di anni fa, in Somalia, era stato sequestrato dai pirati per diversi mesi. Portato a terra, aveva vissuto in una capanna – spiega – poi l’armatore era riuscito a far rilasciare lui e gli altri tre membri dell’equipaggio”. La moglie, come ha riferito il fratello del comandante, è rimasta in contatto con il marito “e l’ha sentito l’ultima volta ieri”.

idra-q