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Torre Pro Marche, il consiglio conferma la bocciatura. L’azienda: “Spiegazioni non sufficienti, restiamo disponibili al confronto”

L'assise approva la delibera con le motivazioni alla delibera votata lo scorso giugno. "Siamo in una zona legata allo sviluppo industriale, non andremmo incontro al consumo di suolo"
Pubblicato il 3 Settembre 2024

di Massimo Falcioni

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Di nuovo in consiglio comunale per discutere della torre frigorifero all’Agraria e per fornire una spiegazione alla bocciatura arrivata, sempre in assise, lo scorso 15 giugno. La società Pro Marche, in seguito a quella decisione, aveva infatti impugnato la delibera di fronte al Tar, lamentando proprio la mancanza di una motivazione a quel voto contrario.

Ecco allora la necessità di votare un nuovo documento, dove si ripropongono gli argomenti emersi nella seduta di tre mesi fa, dando spazio agli interventi di Domenico Novelli, Gino Micozzi, Simone e Giorgio De Vecchis, Paolo Canducci, Aurora Bottiglieri, Luciana Barlocci, Pasqualino Piunti, Annalisa Marchegiani e Andrea Traini. Inoltre, si ribadisce “la sovranità del consiglio comunale nelle scelte di pianificazione urbanistica del suo territorio” e che tale sovranità “non può essere in alcun modo compulsata o ristretta nella sua discrezionalità anche in caso di esito positivo della conferenza dei servizi”.

Ed ancora, nella delibera si fa notare che è stata confermata l’indicazione di contrarietà alla proposta di variante puntuale, in ragione della ravvisata priorità di completamento del processo di adozione e approvazione del nuovo piano regolatore generale e che il Comune ha formulato tale indirizzo sin dal programma di mandato del sindaco. Oltretutto, si evidenzia come l’ente abbia “disatteso analoghe istanze di variante puntuale, addirittura nell’ambito di protratti contenziosi, nonché già conferito incarichi per la redazione di un nuovo Prg in conformità ai documenti di programmazione e di indirizzo già approvati”.

Pronti via, il primo a prendere la parola in consiglio è Gino Micozzi, che ribadisce “la sovranità dell’assise nelle scelte di pianificazione urbanistica nel suo territorio”. Il tutto di fronte all’amministratore delegato della Pro Marche Oreste Aquilone e del presidente Rinaldo Di Lorenzo, seduti in platea.

“19 persone su 24 votarono negativamente a giugno, nonostante ciò è stata realizzata una delibera carente”, tuona Luciana Barlocci. “Caro sindaco, la politica si fa in consiglio, mentre i burocrati sono negli uffici e non possono fare politica. Il ricorso della Pro Marche, che giustamente difende i suoi interessi, è corpulento e spicca l’assenza di motivazioni”.

Sul fronte del centrosinistra, Paolo Canducci e Aurora Bottiglieri esprimono voto favorevole alle integrazioni sottolineando tuttavia l’inopportunità di trovarsi radunati nuovamente per la stessa questione.

Alla fine il punto passa senza voti contrari, ma con l’astensione del sindaco Spazzafumo e la non partecipazione di Umberto Pasquali, Giselda Mancaniello e Barbara De Ascanis.

“Le motivazioni che hanno esposto non cambiano la sostanza”, afferma al termine dei lavori Aquilone. “Per loro non essendoci il Prg non vanno approvate varianti, ma non sono spiegazioni sufficienti per la bocciatura di un progetto importante. Siamo a disposizione a qualsiasi confronto e invitiamo tutti a venire a verificare dove si realizzerebbe l’opera. Ci si accorgerebbe che l’impatto ambientale non ci sarebbe. Siamo in una zona legata allo sviluppo industriale, non andremmo incontro al consumo di suolo. Non sappiamo cosa deciderà il Tar o se opterà per un rinvio. Per il consiglio comunale il tempo non ha valore, ma per noi sì”.

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