banca ripatransone
venerdì 24 Gennaio 2025
Ultimo aggiornamento 18:09
banca ripatransone
venerdì 24 Gennaio 2025
Ultimo aggiornamento 18:09
Cerca

Stoccaggio gas, la vicenda non è chiusa. Spazzafumo: “La città sia unita. Sarebbe un disastro per San Benedetto”

Il 6 dicembre Ambiente e Salute nel Piceno organizza un incontro all'Auditorium. Il sindaco: "Situazione paradossale. A sud potremmo avere la centrale e a nord la cassa di colmata"
Pubblicato il 30 Novembre 2024

di Massimo Falcioni

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. “La storia non è finita”. Il comitato Ambiente e Salute nel Piceno continua a ripeterlo e per il 6 dicembre organizza un incontro all’auditorium Tebaldini per affrontare l’annosa questione del progetto di realizzazione di una centrale di stoccaggio di gas al quartiere Agraria.

All’appuntamento, fissato alle 17.15, prenderanno parte Massimo Bartolozzi e Alfredo Vitali, volti storici dell’associazione, il geologo Giovanni Marrone e l’avvocato dell’Unione Nazionale Consumatori Corrado Canafoglia.

Saranno invitate tutte le associazioni di categoria, oltre ai sindaci di San Benedetto, Monteprandone, Martinsicuro e Colonnella. L’organizzazione, inoltre, spera nella presenza del sottosegretario Lucia Albano e del presidente della Regione, Francesco Acquaroli.

“Pensavamo che la vicenda si fosse chiusa due anni fa, ma la Gas Plus è riuscita a far riaprire l’istanza al Tar, con il Consiglio di Stato che gli ha dato ragione”, dice Alfredo Vitali. “Il pericolo è ancora incombente.  Il Ministero ha chiesto delle integrazioni alla Gas Plus. Per il 17 dicembre attendiamo le controdeduzioni”.

Il sindaco Spazzafumo chiede compattezza alla città: “Questa battaglia deve essere apolitica. Come amministrazione non abbiamo lasciato nulla di intentato, mettendo in campo tutte le nostre possibilità. Viviamo una situazione paradossale: a sud potremmo avere la centrale di stoccaggio e a nord la cassa di colmata. Sarebbe un disastro turistico e il danno sarebbe per San Benedetto irreversibile. Serve compattezza”.

Massimo Bartolozzi non nasconde la preoccupazione: “La situazione dal punto di vista amministrativo non è florida. Bisogna darsi una mossa, siamo a serio rischio. Da oltre dieci anni ribadiamo che ci sono delle possibili conseguenze per l’immagine e l’economia del territorio. Non si può più scherzare”.

Allarmato anche il dirigente dell’ufficio urbanistica del Comune, Giorgio Giantomassi: “Stiamo parlando di gruppi che si muovono a livello internazionale sul commercio del gas. Il gas è la risorsa del futuro per produrre energia elettrica. Questa centrale si realizzerebbe in un’area urbana, vanno trovate soluzioni diverse. La commissione tecnica di valutazione ambientale del Ministero, una volta letto i documenti che abbiamo prodotto, ha sospeso la valutazione di proroga della Via e ha chiesto ulteriori osservazioni. Noi speriamo, ma se dovesse rilasciare l’ok, potremmo opporci. Ci auguriamo di avere fortuna”.

A remare sicuramente dalla stessa parte sono i comitati di quartiere. “Come Agraria siamo la zona più esposta, ma tutti i presidenti sono uniti nel dire che questa centrale non va fatta – tuona Luigi Piunti – se sarà necessario andremo a protestare a Roma”.

jako
coal
new edil
fiora
garofano
felicioni 250