SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Si chiamava Amir Bhenkarbush il ventiquattrenne che ha perso la vita dopo essere stato accoltellato. L’aggressione è avvenuta sul lungomare nord, nella mattinata di domenica 16 marzo.
Amir, nato in Italia da una famiglia di origini nordafricane, risiedeva a Giulianova.
L’episodio di sangue è il tragico epilogo di una rissa tra due gruppi, uno di Giulianova e uno di Grottammare, iniziata all’interno di una discoteca, da cui i partecipanti sono stati poi allontanati.
All’ingresso del locale sono state rinvenute tracce di sangue, segno che la violenza era esplosa già all’interno. La situazione è però degenerata all’esterno, culminando nell’aggressione mortale ai danni di Bhenkarbush.
Nella colluttazione è rimasto gravemente ferito anche un giovane di nazionalità italiana, residente a Grottammare. Quest’ultimo è stato trasportato in eliambulanza all’ospedale regionale di Torrette di Ancona, dove è stato operato e si trova ora in coma farmacologico.
Bhenkarbush e uno dei feriti erano sotto processo a Teramo per un tentato omicidio avvenuto nel 2023, quando, in un pub della costa, venne usato un machete. Entrambi erano stati arrestati e poi rilasciati, nonostante il parere contrario della Procura teramana.
Attualmente, la Procura di Ascoli Piceno e i carabinieri non hanno ancora emesso provvedimenti, ma le indagini sono in corso per chiarire la dinamica della lite e individuare i responsabili. Al momento, non sembrano emergere collegamenti con episodi precedenti, escludendo l’ipotesi di un regolamento di conti. Tuttavia, non sono chiari i motivi dello scontro, che potrebbe essere scoppiato per futili ragioni.
Gli inquirenti stanno raccogliendo testimonianze nella caserma dei carabinieri di San Benedetto, mentre vengono analizzate le telecamere di sicurezza della discoteca e del lungomare per ricostruire con precisione gli ultimi istanti di vita della vittima e i ruoli di tutti i soggetti coinvolti.