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Lavoro nel Piceno calano le vittime. Ma aumentano le patologie professionali

Per quanto riguarda le malattie il 72.3% delle denunce sono di uomini di cui il 90.6% italiani; il 91.3% della Gestione Industria e Servizi. 
Pubblicato il 31 Gennaio 2024

ASCOLI PICENO. Nel 2023, nelle Marche sono stati denunciati all’INAIL 16.918 infortuni sul lavoro con una riduzione dell’9.9% rispetto all’anno precedente. 

Disaggregando i dati emerge un aumento di quelli in itinere (complessivi) che passano da 2.531 a 2.786 (+10.1%); da evidenziare tra quelli in itinere la crescita di quelli Senza mezzo di trasporto che passano da 734 a 943 (+28.5%).

15.415 sono di lavoratori italiani (cioè il 79,3%) e il resto di lavoratori di paesi U.E. e Extra; il 34.6% sono di donne. 

Il 78.6% accaduti nella Gestione Industria e Servizi (-13.4%); in diminuzione in valore assoluto quelli in Agricoltura che passano da 947 a 942 (-0.5%), ancora in aumento quelli per Conto dello Stato: passano da 2.464 a 2.665 (+8.2%). Complessivamente nel manifatturiero si registra un aumento del 2.7%.

Nelle Costruzioni si registra un incremento del 6.7% poiché si passa da 1.334 1.424 denunce presentate.

È confermata la particolare situazione degli infortunati per classi di età poiché tutte registrano una diminuzione ad eccezione delle seguenti coorti: fino a 14 anni che passano da 1.134 a 1.346 casi (+18.7%), e 15/19 anni da 760 a 848 denunce (+11.6%).

La Provincia Ascolana conferma dati in decrescita poiché si passa da 2.379 a 2.261 denunce (-5%).

“In diminuzione – spiega il presidente del comitato provinciale Inail Guido Bianchini – il numero delle denunce degli Infortuni Mortali, nella Regione, poiché sono 28 contro i 36 dell’anno precedente; 23 accaduti nel settore industriale, 3 in agricoltura; 2 per conto dello Stato; 26 sono gli eventi mortali di lavoratori italiani e 25 di uomini”.

La nostra Provincia registra due casi denunciati rispetto ai 7 casi dell’anno precedente. 

Secondo Osservatorio Sicurezza sul Lavoro e Ambiente di Vega Engineering la provincia Picena si colloca al 78°posto nella graduatoria tra le province italiane con un indice del 23.2 riferito al numero di infortuni mortali ogni milione di occupati (indice medio nazionale 34.6).

Circa le malattie professionali, nelle Marche, sempre nel periodo in esame, si hanno 6.761 denunce contro le 5.911 dello stesso periodo dell’anno precedente con una crescita del 14.4%. Prosegue purtroppo la crescita delle patologie di origine professionale.

La nostra resta la seconda regione sia a livello Nazionale, sia nel del Centro Italia, sempre dopo la Toscana, in questa triste classifica.

Il 72.3% delle denunce sono di uomini di cui il 90.6% italiani; il 91.3% della Gestione Industria e Servizi. 

Dalle patologie denunciate emerge per i settori (IDC-10) una conferma per quelle del sistema nervoso (1.150 casi), orecchio e apofisi mastoide (307 casi), sistema osteo-muscolare e tessuto connettivo da 4.153 a 4.626 casi +11.4%. preoccupante è la situazione relativa alle denunce per il sistema respiratorio che passa da 66 a 75 denunce (+13.6%) e dei Tumori (C00-D48) poiché si passa da 45 a 52 denunce (+15.6%).

Nella Provincia di Ascoli Piceno si registrano 777 denunce rispetto alle 675 dell’analogo periodo del 2022, ovvero una crescita del 15.1%.

I dati sono stati elaborati traendoli da Open Data Inail.

COMMENTO

I dati confermano che le denunce d’infortunio sul lavoro, nella regione Marche, presentate all’INAIL, nello scorso anno, sono in diminuzione; mentre quelli in itinere, andata e ritorno casa lavoro (complessivi), assumono un valore importante poiché passano da 2.531 a 2.786 (+10.1%); così quelli Senza mezzo di trasporto che crescono del 28.5% infatti passano da 734 a 943.

I dati sugli infortuni in itinere meriterebbero una specifica analisi legata allo stato pietoso della nostra rete varia e infrastrutturale (A14, SS4 Salaria etc. anche alla luce quasi quotidiana di terribili accadimenti).

Bianchini evidenzia la forte riduzione delle denunce nella Sanità e assistenza sociale, il settore più colpito nel periodo della pandemia; infatti nella Regione questi passano da 1.616 del 2022 a 646 casi del 2023 (-60%).

In aumento invece le denunce degli infortuni nell’industria alimentare. Passano da 194 a 24 (+23.8%); quelli del settore del legno da 84 a 103 denunce (+22.36%). Delle materie plastiche (da 244 a 279 ovvero +14.3%); Fornitura di acqua- reti fognarie, attività digestione dei rifiuti e risanamento da 240 a 286 casi (+19.2%); dell’Amministrazione pubblica e difesa-assicurazione sociale obbligatoria poiché passano da 89 a 191 denunce (+114.6%).

Circa le denunce d’infortunio Mortale, nel 2023, sono state 28, nel 2022 erano 36.

Come dichiarato in altre occasioni per Bianchini sono dati provvisori e soggetti a modifiche poiché non consolidati trattandosi di denunce alcune delle quali potrebbero essere respinte dall’Istituto.

Inoltre il Report riguarda esclusivamente denunce presentate all’INAIL quindi non sono analizzati gli infortuni di lavoratori non sono soggetti alla assicurazione obbligatoria.

La sicurezza, prosegue Bianchini, continua, ad essere sottovalutata!

Lo dicono i dati sugli incidenti che da anni risultano costanti e mai in calo in modo significativo, la media nazionale è di 80 vittime al mese! Ciò è inaccettabile. Occorre vigilare ancora di più ma soprattutto investire sui controlli e sulla sicurezza».

Le percentuali presentate non debbono lasciarci ingannare lo stesso l’Istituto precisa che si tratta di un decremento dovuto quasi esclusivamente al notevole minor peso dei casi di contagio da Covid-19.

Per quanto riguarda le Malattie Professionali le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio rappresentano, anche nel 2023, le prime tre malattie professionali denunciate. Seguite dai tumori, dalle patologie del sistema respiratorio e dai disturbi psichici e comportamentali.

Nella sicurezza sul lavoro serve un nuovo approccio strategico alla prevenzione, con l’obiettivo di annullare il numero degli infortuni, escludendo le aziende che reiteratamente violano le norme. 

Bisogna potenziare gli enti incaricati ai controlli e alla prevenzione;

Introdurre norme premiali per le imprese che incrementano le attività di tutela, la prevenzione ma parimenti rafforzare le misure sanzionatorie per coloro che sono responsabili delle violazioni;

L’implementazione del fascicolo elettronico personale anche con la registrazione dei percorsi formativi e che siano funzionali alle caratteristiche dei singoli lavoratori;

utilizzare le possibilità offerte dalla Intelligenza Artificiale sia nelle attività formative sia di prevenzione;

Promuovere la cultura della sicurezza sul lavoro nella scuola, coinvolgendo, con apposite attività formative, classi docenti e l’eventuale l’introduzione di un insegnamento specifico.

Infine si ricorda che il Consiglio di Amministrazione dell’INAIL, a livello nazionale, ha deliberato risorse per la formazione che passano da 10 a 50 milioni per il 2024. Inoltre il Bando Isi, per incentivare gli investimenti delle imprese, diventa, in modo strutturale, di 508 milioni di euro (lo scorso anno era di 333 milioni di euro).

Il bando Isi 2022, (febbraio 2023) dei 333 milioni di euro, 11,6 milioni sono stati destinati alla nostra Regione. 31/01/2024.

 

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