La protesta dei trattori è arrivata nel Piceno: circa 50 mezzi agricoli si sono radunati stamattina all’uscita di Castel di Lama, sull’asse attrezzato e poi sono partiti verso la città in corteo. Hanno percorso la zona industriale da Castel di Lama al centro commerciale ‘Al Battente’ alle porte di Ascoli e sono tornati indietro.
“E’ venuta a mancare l’agricoltura italiana, ne danno il triste annuncio allevatori e coltivatori”, “Finita l’agricoltura verrà la fame” le scritte sui cartelli esposti sui trattori, mentre un altro ammonisce, “Noi nel sacco mettiamo farro, legumi e polline, ottime fonti proteiche vegetali. Per noi i grilli devono allietare le nostre calde serate estive con il loro canto di corteggiamento”.
Si tratta di un ulteriore capitolo dell’ondata di protesta che da giorni sta attraversando l’Italia. L’Italia è attraversata da una nuova ondata di proteste degli agricoltori, che da giorni stanno bloccando strade e autostrade con i loro trattori. Le ragioni della mobilitazione sono molteplici e complesse, ma ruotano principalmente attorno a tre macro-temi:
- Crisi economica e aumento dei costi: Il caro carburante, l’aumento del costo delle materie prime e l’inflazione galoppante stanno mettendo in ginocchio molte aziende agricole, che si trovano a dover affrontare spese esorbitanti per la produzione e la distribuzione dei loro prodotti.
- Politiche agricole europee: Gli agricoltori contestano alcune decisioni dell’Unione Europea, come la Pac (Politica Agricola Comune) e il Green Deal, ritenendole responsabili di una eccessiva burocrazia e di un mancato sostegno al settore.
- Prezzi dei prodotti agricoli: I prezzi al consumo dei prodotti agricoli non sono adeguati a coprire i costi di produzione, con la conseguenza che gli agricoltori si vedono costretti a lavorare in perdita.