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Inquinamento, a San Benedetto sette sforamenti per le Pm10 dall’inizio dell’anno. Nel 2023 erano stati due

Legambiente aveva lanciato l'allarme già alla fine di gennaio: "Occorre avviare una campagna informativa ai cittadini sull'utilizzo degli impianti di riscaldamento e attivare la normativa sui veicoli in circolazione"
Pubblicato il 28 Febbraio 2024

SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Cinque sforamenti nel mese di febbraio. Sono quelli relativi ai livelli di Pm10 rilevati dalla centralina di via Asiago che dall’inizio del mese per cinque volte ha registrato medie giornaliere che superano il limite dei 50 microgrammi per metro cubo. Il primo si è verificato venerdì 2 febbraio, quindi venerdì 9 e sabato 10. Quindi domenica 18 e lunedì 19.

Cinque sforamenti a febbraio, dunque, che vanno a sommarsi ai due rilevati nel mese di gennaio (venerdì 26 e sabato 27). Sette sforamenti dunque contro i due che si erano registrati lo scorso nei primi due mesi dell’anno. Si ricorda che il limite massimo dei superamenti annui è di 35.

Già all’inizio di gennaio il circolo locale di Legambiente aveva lanciato l’allarme dopo la rilevazione dei due sforamenti consecutivi di quel mese: “L’amministrazione comunale – avevano spiegato – deve avviare una campagna informativa ai cittadini sull’utilizzo degli impianti di riscaldamento ricordando che la temperatura interna agli edifici non deve superare i 20° (nelle case, nelle scuole e negli uffici (un maglione in più e un grado in meno)”.

“Occorre inoltre attivare la normativa già esistente (forse gestita in maniera errata da parte delle precedenti amministrazioni) di limitare il traffico cittadino (in particolare nel centro urbano) ai veicoli sotto ad euro 4 in particolare ai mezzi alimentati a gasolio che sono i maggiori produttori di polveri sottili. I cartelli di divieto sono già posizionati sulla SS16 a nord e a sud, purtroppo mancano i controlli sui mezzi circolanti”.