SAN BENEDETTO DEL TRONTO. Dopo oltre quindici anni arriva il dragaggio completo del porto di San Benedetto del Tronto. Oggi hanno ufficialmente preso il via le operazioni che vedranno i pontoni “Giuseppe Cucco”, “Gioacchino Bachetto e Amedeo” iniziare le attività di escavo che rispondono alle richieste degli operatori locali della flotta pescherecci di migliorare l’accessibilità nautica al porto.
I lavori consistono nel dragaggio di una superficie di circa 60 mila metri quadrati e l’asportazione di materiale pari a circa 90 mila metri cubi, con un approfondimento dei fondali dell’imboccatura portuale fino a -5 metri sul livello medio marino nel canale di accesso e fino a -4 metri nell’area limitrofa interna. La durata prevista contrattualmente dell’intervento è di 5 mesi.I lavori, oggetto di uno specifico finanziamento del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti all’ADSP del Mar Adriatico Centrale, sono stati affidati alla E.Co.Tec. di Rimini, per un importo complessivo di 1.173.050 milioni di euro. La società incaricata utilizzerà attrezzature all’avanguardia e seguirà rigorosi standard ambientali al fine di garantire un intervento sostenibile e rispettoso dell’ecosistema marino.
Con quest’opera inoltre sarà utilizzata per la prima volta l’area di deposito a mare Marche sud adatta a depositare i sedimenti compatibili con l’ambiente marino, individuata e definita dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA) con Crn Irbim e l’Università politecnica delle Marche su incarico dell’Autorità di sistema portuale e cofinanziata dalla Regione Marche a fronte della possibilità di utilizzare a sua volta le aree di conferimento per i porti regionali.
“Siamo soddisfatti di poter avviare un intervento finalmente strutturale per la marineria sanbenedettese e per i dragaggi del sistema portuale” ha dichiarato il Presidente dell’Autorità di Sistema portuale Vincenzo Garofalo. “Un risultato importante conseguito dagli uffici tecnici dell’Autorità di sistema portuale in collaborazione con la locale Capitaneria di porto e la Regione Marche che dà una risposta alle preoccupazioni degli operatori più volte rappresentate anche dall’Amministrazione comunale. Poter avviare i lavori avendo a disposizione una seconda area di deposito nella parte sud della regione rappresenta un importante valore aggiunto in termini di maggiori spazi di stoccaggio dei sedimenti, minori tempi di navigazione per il deposito a mare e dunque riduzione di tempo, costi ed emissioni, nell’ottica di una maggiore sostenibilità. L’Autorità portuale continua a promuovere in questo modo un approccio di sistema ai problemi comuni ai diversi scali, che porta beneficio anche ai porti minori regionali”.
A presentare l’iniziativa, oggi, c’erano con Garofalo anche il presidente della Regione Francesco Acquaroli, la sottosegretario al Mef Lucia Albano, il sindaco Antonio Spazzafumo, l’assessore regionale Andrea Maria Antonini e il consigliere regionale Andrea Assenti.
“La situazione di San Benedetto era stata segnalata come una situazione particolarmente complessa da tempo – ha spiegato Acquaroli – e con questo particolare intervento si potrà restituire una maggiore agibilità al porto di San Benedetto anche perché qui c’è una marineria che ha una storia molto importante”.
“Ricordo che appena entrai a Montecitorio – ha spiegato l’onorevole Albano – una delle prime iniziative che mi trovai ad affrontare era proprio relativa alla situazione del porto e ai rischi della marineria soprattutto nei mesi invernali. Mi auguro che questo sia il primo di tanti passi che saranno compiuti per poter arrivare a guardare un orizzonte più ampio e con occhi nuovi”.
Il sindaco Spazzafumo ha parlato di evento epocale: “Da anni. da molto prima di essere eletto, sentivo di questa problematica. Appena insediati abbiamo cercato di accelerare questa pratica soprattutto alla luce degli allarmi dei pescatori che chiedevano di poter lavorare in totale sicurezza. Nella penultima riunione che facemmo ad Ancona vennero anche i pescatori a palesare le difficoltà della marineria sambenedettese. Ora voglio ringraziare tutte le parti in causa per questo obiettivo raggiunto”.
L’assessore Andrea Maria Antonini ha sottolineato l’attenzione della Regione e dell’Autorità Portuale nei confronti dell’impianto sambenedettese sottolineando come, per il futuro, fondamentali saranno i ruoli della vasche di colmata mentre il consigliere Andrea Assenti ha ricordato come “si tratta di un intervento che abbiamo voluto fin da subito, fin dalla campagna elettorale, e con il lavoro in sinergia delle varie istituzioni, abbiamo potuto concretizzare”.
A fare gli onori di casa c’era la comandante della Capitaneria di porto Alessandra Di Maglio: “Devo dire che la pratica è stata particolarmente complessa – ha spiegato – per le situazioni burocratiche e per quelle legate alle numerose verifiche che abbiamo effettuato”.