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Ascoli intitola un parco a Emanuela Loi. Presente il vice capo della Polizia

"L'intitolazione rappresenta motivo di profondo orgoglio per tutto il personale della Polizia di Stato e per l’intera comunità della provincia di Ascoli Piceno"
Pubblicato il 23 Febbraio 2024

ASCOLI PICENO. Questa mattina ad Ascoli Piceno, il Prefetto Vittorio Rizzi, Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza con funzioni vicarie, ha presenziato alla commovente cerimonia di intitolazione del parco di Via Verdi alla memoria dell’Agente della Polizia di Stato Emanuela Loi. Loi, la prima donna della Polizia di Stato vittima di un attentato mafioso, fu uccisa in via D’Amelio nel tragico attentato del 19 luglio 1992.

Alla cerimonia hanno preso parte illustri personalità, tra cui il Questore di Ascoli Piceno, dr. Giuseppe Simonelli, il Sindaco di Ascoli Piceno, dr. Marco Fioravanti, S.E. il Prefetto di Ascoli Piceno, dr. Sante Copponi, e S.E. l’Arcivescovo Emerito di Pesaro, Mons. Piero Cocci, insieme a rappresentanti civili e militari e membri dell’Associazione Nazionale Polizia di Stato (ANPS) delle Sezioni di Ascoli Piceno, Ancona, Macerata e Civitanova Marche.

L’intitolazione del parco pubblico alla giovane poliziotta caduta in servizio, il cui nominativo è custodito nel sacrario dell’Istituto Superiore di Polizia, rappresenta motivo di profondo orgoglio per tutto il personale della Polizia di Stato e per l’intera comunità della provincia di Ascoli Piceno.

Durante il suo intervento, il Vice Capo della Polizia ha brevemente ripercorso la storia di Emanuela Loi: entrata nella Polizia di Stato quasi per caso, fu destinata al Reparto scorte della Questura di Palermo, dove ebbe l’onore di proteggere il futuro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Successivamente, venne assegnata alla scorta di Paolo Borsellino e fu insieme a lui ed altri quattro colleghi della Polizia di Stato che, a soli 24 anni, trovò la morte in via D’Amelio. Il Prefetto Rizzi ha poi ricordato il coraggio di Emanuela, capace di rassicurare i suoi genitori, preoccupati per i rischi che correva. Quel coraggio e quella passione saranno ora ricordati da tutte le famiglie che frequenteranno il giardino a lei dedicato, ha concluso il Prefetto.

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