ASCOLI PICENO. Un uomo di 36 anni di Ascoli Piceno è stato condannato a sei mesi di carcere per resistenza a pubblico ufficiale dopo un episodio avvenuto presso il pronto soccorso dell’ospedale Mazzoni.
In evidente stato di ebbrezza, il giovane aveva aggredito due agenti di polizia intervenuti per impedire che si scagliasse contro medici e personale sanitario.
La decisione del giudice
La sentenza è stata emessa dal giudice Domizia Proietti, che ha applicato l’attenuante del vizio parziale di mente. Nonostante la condanna, il magistrato, come riporta il Corriere Adriatico, ha disposto per l’uomo la libertà vigilata per due anni, durante i quali sarà ricoverato in una struttura psichiatrica designata.
Questo periodo di riabilitazione sarà organizzato dal Sert (Servizio per le Tossicodipendenze), con l’obiettivo di affrontare i problemi di salute mentale e di dipendenza dell’imputato.
Perizia psichiatrica e responsabilità penale
Nel corso del processo, una perizia psichiatrica ha stabilito che il trentaseienne, pur essendo imputabile, si trovava in uno stato di infermità mentale che ne riduceva significativamente la capacità di intendere e di volere al momento del reato.
Il consulente incaricato ha identificato un disturbo della personalità aggravato dall’abuso di alcol e dalla mancanza di lavoro, evidenziando tratti di personalità borderline.
Le indagini hanno confermato le responsabilità penali dell’uomo, che aveva insultato e aggredito i due agenti di polizia prima di essere bloccato.
L’intervento degli agenti ha impedito che il giovane si scagliasse contro il personale medico, il quale aveva disposto il suo trasferimento nel reparto di psichiatria dell’ospedale Madonna del Soccorso di San Benedetto del Tronto.