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Vertice in Prefettura: controlli antimafia sui cantieri della ricostruzione post sisma nelle Marche

Focus su subappalti, lavoro irregolare e rischio infiltrazioni criminali. Coinvolti tutti gli enti del territorio
Pubblicato il 11 Giugno 2025




ASCOLI PICENO. Ad Ascoli Piceno, presso la Prefettura, si è svolto un incontro istituzionale dedicato alla prevenzione antimafia nei cantieri della ricostruzione post sisma 2016. La riunione, presieduta dal Prefetto Sante Copponi, ha visto la partecipazione di numerosi rappresentanti delle forze dell’ordine, enti di controllo e istituzioni locali.

L’obiettivo centrale dell’incontro è stato il potenziamento delle attività ispettive e il coordinamento tra amministrazioni per contrastare le possibili infiltrazioni mafiose nei lavori di ricostruzione, un settore considerato a rischio per l’alto volume di risorse e la presenza diffusa di subappalti.

Durante i lavori è stata presentata un’analisi dettagliata dei dati della Piattaforma dell’Ufficio Speciale Ricostruzione Marche: in provincia di Ascoli Piceno risultano 1474 progetti in esecuzione e 488 in fase istruttoria per la ricostruzione privata, oltre a 43 cantieri pubblici attivi e 222 opere in progettazione. Numeri che rappresentano una quota significativa a livello regionale.

Il tavolo tecnico permanente, nato dal Protocollo di legalità del giugno 2021, si è riunito quattro volte tra il 2024 e il 2025, affrontando diverse criticità: lavoro nero e grigio, carenza di formazione tra i lavoratori stranieri, subappalti irregolari e violazioni sulla sicurezza.

Particolare attenzione è stata dedicata al caso di Arquata del Tronto, dove una gara da 50 milioni per i “piani di appoggio” ha evidenziato difficoltà nel reperire manodopera, fattore che potrebbe agevolare intermediazioni illecite o sfruttamento (art. 603 bis c.p.). Inoltre, è stato sottolineato il rischio di intestazioni fittizie e autoriciclaggio nei subappalti (art. 512 bis e art. 648 ter c.p.).

È stato ribadito il ruolo strategico del RUP per la ricostruzione pubblica e dell’appaltatore principale per quella privata, nella vigilanza sull’intera filiera degli affidamenti. Si punta inoltre a migliorare il monitoraggio incrociato delle piattaforme digitali coinvolte, con l’introduzione della piattaforma Infocamere per accedere in tempo reale ai dati societari delle imprese.

Tutti i partecipanti hanno condiviso la necessità di un rafforzamento del coordinamento tra enti per garantire maggiore efficacia nella prevenzione e nella repressione di eventuali tentativi di infiltrazione mafiosa nel contesto della ricostruzione.