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«Turni di 12 ore e nessuna sostituzione»: NurSind lancia l’allarme sull’Emodialisi di Ascoli Piceno

Situazione insostenibile per la segreteria del sindacato: «Ci attiveremo per tutelare lavoratori e pazienti»
Pubblicato il 11 Aprile 2025



ASCOLI PICENO. Il reparto di Emodialisi dell’Ospedale di Ascoli Piceno si trova in una condizione definita dal sindacato NurSind come «ormai insostenibile». In una lettera inviata al Presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, e all’Assessore alla Salute Filippo Saltamartini, la segreteria provinciale lancia un nuovo sollecito urgente denunciando la grave carenza di personale infermieristico.

«Dopo il nostro primo allarme, siamo costretti a rilevare che alcuni infermieri sono stati costretti a turni di 12 ore consecutive», scrive il segretario provinciale Maurizio Pelosi, sottolineando come l’assenza di interventi risolutivi da parte della Direzione Aziendale stia mettendo in crisi la tenuta del servizio.

Secondo il NurSind, la gestione aziendale avrebbe dovuto prevedere l’ingresso di nuove risorse contestualmente al trasferimento di infermieri esperti. Invece, spiega Pelosi, «si è proceduto al trasferimento di due infermieri esperti verso altri reparti, senza alcuna sostituzione di pari competenza». Una situazione aggravata da assenze già programmate per malattia, congedi, Legge 104 e ferie.

Il sindacato guarda con preoccupazione all’estate, periodo in cui aumentano i pazienti emodializzati provenienti da altre regioni e va garantito il diritto alle ferie del personale in servizio. «Si profila quindi il rischio di un collasso operativo del reparto», è l’avvertimento di Pelosi.

Durissimo il giudizio sull’amministrazione: «Improvvisazione e superficialità non possono trovare alcuno spazio in un reparto altamente specialistico e “salva-vita”». Da qui la richiesta alla Regione di un «intervento immediato e autorevole», che preveda un piano straordinario di rinforzo del personale e una revisione delle decisioni organizzative adottate finora.

«In assenza di segnali concreti e tempestivi, ci vedremo costretti ad attivarci con ogni strumento a nostra disposizione per la tutela dei lavoratori e, soprattutto, per la salvaguardia della sicurezza dei pazienti emodializzati», conclude il segretario.