ASCOLI PICENO. Una frase semplice e diretta per celebrare il 25 aprile, affissa all’ingresso di un panificio nel cuore di Ascoli Piceno, ha finito per attirare l’attenzione delle forze dell’ordine. È quanto racconta Lorenza Roiati, titolare del pluripremiato panificio «L’Assalto ai Forni», che nella mattinata della Festa della Liberazione ha deciso di esporre uno striscione con la scritta: «25 aprile, buono come il pane bello come l’antifascismo».
Pochi minuti dopo l’affissione, secondo quanto riferito dalla stessa Roiati, una volante della polizia di Stato si sarebbe fermata davanti all’esercizio. Gli agenti, scesi dal mezzo, avrebbero identificato l’imprenditrice, chiedendole conto dello striscione. La scena è stata ripresa in un breve video pubblicato sul profilo Instagram del panificio, che mostra gli agenti davanti all’ingresso.
«Una cosa del genere non ci era mai successa — racconta la panificatrice al Corriere — Per noi la Festa della Liberazione è una ricorrenza molto importante ed è tradizione da sempre festeggiarlo con uno striscione. Così anche stamattina, intorno alle 8.30, ne abbiamo affisso uno. Dopo pochi minuti, si è fermata proprio davanti a noi una volante della polizia. Sono scesi due agenti che mi hanno chiesto “Questo lo avete messo voi?”. Io ho risposto di sì, facendo notare due cose: in primo luogo che il negozio e l’intero stabile sono di proprietà della mia famiglia, quindi era impossibile che qualcuno si fosse lamentato. Poi ho sottolineato che ci troviamo in piazza Arrigo, la principale di Ascoli dove, poco prima, era passata la manifestazione ufficiale per il 25 aprile».
La vicenda ha rapidamente superato i confini cittadini, anche grazie alla diffusione social del video. A commentare l’accaduto è stato Francesco Ameli, segretario provinciale del Partito Democratico, che ha espresso piena solidarietà a Lorenza Roiati.
«Solidarietà e vicinanza a Lorenza Roiati e all’Assalto ai Forni! Perché il 25 aprile in fondo è così: buono come il pane e bello come l’antifascismo. Un atto incomprensibile quello di identificare un’imprenditrice che porta lustro alla città a livello nazionale perché sceglie di produrre in modo equo e legato alla tradizione», ha dichiarato Ameli.
La vicenda ha acceso il dibattito sui limiti della libertà di espressione e sulla gestione dell’ordine pubblico in giornate dal forte valore simbolico come quella del 25 aprile, lasciando aperti diversi interrogativi sulle ragioni dell’intervento delle forze dell’ordine in un contesto che, almeno apparentemente, non mostrava criticità.