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Striscione antifascista, l’accusa di Bertinotti in tv: “Gli avversari della Liberazione non vogliono far rivivere la memoria”

L'ex presidente della Camera: “Il termine antifascista non può essere dichiarato perché turba chi in qualche modo vive questa storia come una storia che li ha penalizzati, che ha penalizzato i loro padri, la loro storia antica"
Pubblicato il 27 Aprile 2025




ASCOLI PICENO. Anche Fausto Bertinotti stigmatizza l’episodio del 25 aprile avvenuto ad Ascoli, dove una panettiera è stata identificata dalle forze dell’ordine dopo aver esposto uno striscione antifascista. “La cosa che gli avversari della celebrazione non vogliono è proprio far rivivere la memoria”, ha affermato l’ex segretario di Rifondazione Comunista a “In Altre Parole”.

“Vorrebbero una passivizzazione e non la partecipazione. Uno ha preso un pennarello e ha scritto una frase. Secondo me è molto più importante l’atto di aver scritto che quello che c’è scritto”.

L’ex presidente della Camera ha quindi approfondito il suo pensiero in merito: “Il termine antifascista non può essere dichiarato perché turba chi in qualche modo vive questa storia come una storia che li ha penalizzati, che ha penalizzato i loro padri, la loro storia antica. Questo grumo irrisolto rende oggi inquinata una vicenda che potrebbe invece essere vissuta con grande liberazione”.