di Massimo Falcioni
ROMA. Il deputato sambenedettese Giorgio Fede ha presentato venerdì mattina alla Camera un’interpellanza urgente in merito alla vicenda dello striscione antifascista esposto dalla fornaia ascolana Lorenza Roiati lo scorso 25 aprile: “È grave l’indifferenza delle forze politiche locali”, ha accusato il parlamentare dei Cinque Stelle. “Il sindaco di Ascoli è di Fratelli d’Italia, così come abbiamo un governatore di Fratelli d’Italia e un governo di Fratelli d’Italia. Per noi il messaggio sullo striscione esprime in modo garbato e positivo la passione per l’antifascismo, uno dei fondamenti della Repubblica, peraltro nel giorno della festa dedicata al tema, associandolo alla nobile attività artigianale svolta”.
Nel lungo documento, Fede ha chiesto se il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, fosse a conoscenza di quanto avvenuto: “Sono state inviate circolari per stimolare simili incomprensibili attività di controllo? Chi ha indicato ai dirigenti di mandare gli agenti della Polizia di Stato e della Polizia Locale a compiere l’attività di controllo, invece che impiegarli in questioni effettivamente utili per l’ordine pubblico e la sicurezza?”.
L’esponente dei pentastellati ha quindi rincarato la dose: “Vogliamo sapere quali sono le motivazioni che giustificano tali indicazioni, considerando che il controllo di uno striscione in favore dell’antifascismo esposto il 25 aprile non si capisce come possa qualificarsi come ‘routine’, essendo un giorno particolare dell’anno e non risultando attività simili in situazioni anche vagamente analoghe. Ci domandiamo, inoltre, se queste motivazioni hanno a che fare con quelle che riteniamo le assurde nuove disposizioni legislative di questo governo in materia di sicurezza pubblica, che tendono a controllare e a vietare anche le più basilari libertà di espressione”.
Non sono mancate ulteriori stoccate al centrodestra e allo stesso sindaco Fioravanti: “Quello striscione va esposto con orgoglio. Il problema è quando con l’equivoco e i non detti si creano delle condizioni in cui una minoranza non democratica pensa di poter alzare la testa. Avviene quando manca la fermezza di posizioni, come in questo caso. Sarebbe bastato attraversare, fare 50 metri e portare la solidarietà della citta alla fornaia, senza dover presentare delle scuse. La cosa sarebbe cessata lì”.