di Massimiliano Mariotti
ASCOLI PICENO. C’è stata una scarsa partecipazione all’incontro tra sindacati e sindaci del Piceno che ieri pomeriggio si sono ritrovati nella sala dei Savi di palazzo dei Capitani per discutere su un tema importante quale quello della sanità. Un momento fortemente voluto dalle sigle sindacali locali alla vigilia del conferenza dei sindaci di domani martedì 22 ottobre.
La situazione resta preoccupante in relazione alle condizioni che riguardano il personale sanitario e per cercare possibili soluzioni era stato lanciato un appello per fare fronte comune e mettersi insieme con l’obiettivo di provare a rivedere qualcosa. Soltanto un terzo dei 33 comuni della provincia però ha deciso di rispondere presente all’appello. A far discutere sono state le assenze di Marco Fioravanti e Antonio Spazzafumo, rispettivamente sindaci di Ascoli e San Benedetto.
“È un dispiacere vedere qui pochi sindaci per affrontare un discorso che invece avrebbe dovuto interessare molto di più – commenta Sergio Loggi, sindaco di Monteprandone e presidente della Provincia -. Domani sarà un appuntamento significativo. Per la prima volta infatti si è riusciti a convocare l’assemblea dei sindaci per parlare di sanità. Credo sia arrivato il momento di prenderci le nostre responsabilità. Bisogna pensare al bene del nostro territorio senza più campanilismi tra entroterra e costa”.
A fare effetto trainante non potevano che essere i sindacati da tempo impegnati al fianco dei dipendenti Ast. “Volevamo fortemente questa riunione per affrontare insieme la grave situazione della sanità picena – sostiene Giorgio Cipollini della Cisl -. I finanziamenti stanno andando verso un tipo di sanità di carattere privato. E al contempo quella pubblica inizia a fare fatica nell’erogare i servizi ai cittadini. Da oltre un anno stiamo cercando un accoro che non ci è stato consentito di raggiungere. Ecco quindi che è necessario l’aiuto anche di voi sindaci, poi scenderemo in piazza. Se vogliamo invertire la rotta dobbiamo porre l’attenzione su rispetto dei diritti dei lavoratori. Le violazioni perpetrate nei loro confronti non fanno altro che ripercuotersi sui cittadini stessi”. Oltre alla Cisl erano presenti anche Cigl e Fials.