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Sanità, botta e risposta tra sindacati e Ast sul servizio mensa. “Il nuovo regolamento manca di rispetto ai lavoratori”

L'azienda sanitaria: "E' stato tuto comunicato e illustrato da marzo. Tariffazione? E' prevista dal contratto nazionale di lavoro. Qualcuno non la rispettava?"
Pubblicato il 14 Gennaio 2025

ASCOLI PICENO. I sindacati CGIL, CISL, Nursind, USB, Nursing Up e FIALS hanno diffidato l’Azienda Sanitaria Territoriale di Ascoli Piceno in merito all’approvazione del nuovo regolamento aziendale per il servizio mensa, definendolo, “in spregio alle norme contrattuali e in totale disaccordo con la pressoché totalità della delegazione sindacale”.

Secondo i rappresentanti dei lavoratori, la nuova normativa peggiorerebbe significativamente le condizioni attuali di accesso al servizio mensa. Tra i principali punti critici evidenziati, i sindacati denunciano che, “viene confermata ancora una volta la totale mancanza di rispetto nei confronti di tutte le lavoratrici e dei lavoratori dell’azienda sanitaria territoriale di Ascoli Piceno, accadendosi anche dal punto di vista salariale. Innalzando addirittura tra le altre cose, il costo del pasto a 7 euro per coloro che non eccedono le sei ore di lavoro con decorrenza immediata”.

I sindacati hanno richiesto la revoca immediata del regolamento, preannunciando che, in caso contrario, si riservano di intraprendere “tutte le azioni legali e sindacali del caso”.

La Difesa dell’Azienda Sanitaria Territoriale

L’Azienda Sanitaria Territoriale, da parte sua, respinge le accuse e precisa che il regolamento in questione è stato oggetto di consultazione con le organizzazioni sindacali. In una nota ufficiale si legge: “Il regolamento aziendale in oggetto è stato oggetto di informazione ai sindacati da parte dell’azienda per ben due volte, la prima con una mail inviata a marzo e l’altra con una nota protocollata a novembre per le modifiche apportate alla prima versione del documento”.

L’azienda aggiunge che, “la prima stesura del documento è stata esaminata con le organizzazioni sindacali del comparto negli incontri del 13 marzo 2024, del 26 giugno 2024 e del 28 agosto 2024, mentre la seconda è stata oggetto di discussione nell’incontro del 12 dicembre 2024, nel corso del quale la rappresentanza sindacale ha mantenuto una posizione di totale chiusura nei confronti della proposta aziendale. Il confronto pertanto si è regolarmente svolto e si è potuto adottare formalmente l’atto”.

In merito alla tariffazione del pasto a €7 per i dipendenti che non superano le sei ore lavorative, l’azienda precisa: “Tale previsione è quella contenuta nel contratto nazionale di lavoro, senza alcuna modifica peggiorativa da parte dell’azienda”. Tuttavia, tale affermazione ha alimentato dubbi sul passato, suggerendo che vi siano stati dipendenti che, “pur non avendo maturato il diritto contrattualmente previsto, abbiano comunque usufruito della mensa a prezzo ridotto”.

L’azienda ha dichiarato: “Sarà quindi cura dell’azienda procedere a effettuare dei controlli retroattivi per verificare quanto affermato e agire di conseguenza sulla base delle risultanze che emergeranno”.