I lavoratori della Cooperativa CLO di Milano, con sede operativa a Maltignano (AP) e che che gestisce lo stoccaggio e smistamento merci per conto di Magazzini Gabrielli Spa si sono mobilitati venerdì 27 dicembre 2024 in uno sciopero accompagnato da un presidio, organizzato da USB Lavoro Privato.
La mobilitazione segue gli scioperi tenutisi il 6 e 7 dicembre e ha riportato l’attenzione sulle richieste avanzate dai lavoratori.
Le rivendicazioni dei lavoratori
I lavoratori, insieme al sindacato, chiedono:
- Retribuzione al 100% per malattia e infortunio sul lavoro: secondo quanto riportato nel comunicato, “Ad oggi – afferma Francesco Bracciani di Usb Lavoro Privato Ascoli Piceno – un lavoratore CLO Soc. Coop. che si ammala per un’intera settimana perde circa il 70% della retribuzione complessiva”. Il comunicato descrive questa condizione come “oramai anacronistica, estremamente penalizzante nonché pericolosa” poiché, in alcuni casi, i lavoratori si sentirebbero costretti “a recarsi sul luogo di lavoro malati pur di non perdere buona parte della retribuzione”. Anche l’infortunio sul lavoro, si legge, “viene retribuito solo parzialmente”.
- Un premio di produttività realistico: la richiesta è che il premio sia “realmente raggiungibile e possa garantire una retribuzione integrativa legata ai reali indici di inflazione e alla gravosa produttività richiesta”. L’obiettivo è recuperare il salario perso negli anni a causa di “un’elevata inflazione e di miseri rinnovi contrattuali”.
- Riconoscimento di un buono pasto giornaliero: secondo il comunicato, questa proposta “non è stata nemmeno presa in considerazione” dalla Cooperativa.
Il contesto e la determinazione a proseguire
Il sindacato ricorda che i lavoratori hanno subito “tagli salariali negli anni 2020 e 2021, per un totale di circa 3.500 euro ciascuno”. Nel comunicato si legge: “I lavoratori, stanchi di ricevere solo briciole e dopo aver subito anche tagli salariali, chiedono risposte concrete alla Cooperativa CLO”. Si sottolinea inoltre come la lotta sia finalizzata a migliorare le condizioni lavorative “sia sotto l’aspetto economico che normativo perché non è solo una questione economica, ma di rispetto e dignità”.
I sindacati parlano di buona adesione alla mobilitazione e confermano l’intenzione di continuare la protesta.