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Piccole imprese schiacciate dai rincari energetici: la CNA lancia l’allarme

Le bollette di luce e gas pesano sempre di più sulle Pmi. Balloni (CNA Ascoli Piceno): «Servono interventi strutturali per garantire competitività»
Pubblicato il 26 Febbraio 2025

ASCOLI PICENO. Le piccole imprese del Piceno si trovano sempre più in difficoltà a causa del continuo aumento dei costi di energia e gas. Secondo i dati elaborati da CNA Marche, nel 2024 le aziende hanno speso 1,6 miliardi di euro per queste forniture, ma la cifra potrebbe salire a 2 miliardi nel 2025, segnando un incremento di circa il 20% rispetto all’anno precedente.


A pesare particolarmente sono i costi dell’energia elettrica, che nel 2024 hanno raggiunto i 1,2 miliardi di euro per 4.671 GW/h consumati, con una previsione di crescita fino a 1,4 miliardi nel 2025. Anche il gas sta diventando una voce sempre più gravosa per le imprese: i consumi del 2024 hanno totalizzato 5.236 GW/h, costando poco meno di 400 milioni di euro, ma con i prezzi attuali si potrebbe arrivare a oltre 500 milioni.

Secondo la CNA di Ascoli Piceno, il decreto contro il caro bollette su cui sta lavorando il Governo dovrà includere misure a sostegno delle piccole e medie imprese, le più penalizzate dagli aumenti. Il peso maggiore ricade sulle aziende energivore, come quelle della ceramica, del vetro, della lavorazione dei metalli e dell’acciaio, ma anche su settori come commercio, alimentari, trasporti, moda e meccanica. Se per una famiglia media l’aumento della bolletta nel 2025 si aggirerà tra i 200 e i 300 euro, per un’impresa di dimensioni medie il rincaro potrebbe arrivare fino a 30.000 euro.

Oltre agli aumenti, un altro grande problema per le imprese italiane è il divario di prezzo rispetto agli altri Paesi europei: attualmente, le Pmi italiane pagano il 40% in più rispetto alla media UE, con punte del 60% rispetto alla Spagna e del 50% rispetto alla Francia. Questa disparità rischia di compromettere la loro competitività e di rallentare lo sviluppo del settore produttivo.

A livello regionale, qualche spiraglio arriva dai contributi per la transizione energetica, annunciati dall’assessore Andrea Maria Antonini. Gli incentivi permetteranno alle imprese di investire su fotovoltaico, eolico offshore, comunità energetiche e agrivoltaico, promuovendo una produzione di energia più sostenibile.

Sulla questione è intervenuto Francesco Balloni, direttore della CNA di Ascoli Piceno, sottolineando la necessità di azioni concrete: «Le piccole imprese del Piceno stanno affrontando una sfida resa sempre più complessa dai rincari di luce e gas. Per noi è fondamentale che il Governo intervenga con misure strutturali per ridurre il costo dell’energia per le Pmi e garantire loro condizioni di competitività adeguate».

Balloni ha inoltre evidenziato l’importanza di incentivi per l’autoproduzione di energia e per la creazione di comunità energetiche, sottolineando che la CNA sostiene l’operatività del fondo da 320 milioni di euro destinato alle micro e piccole imprese per l’installazione di impianti fotovoltaici e mini-eolici. Una misura che potrebbe dare un contributo fondamentale per alleggerire il peso delle bollette e garantire maggiore stabilità economica alle aziende del territorio.