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Pd: “Serve più attenzione al comparto vitivinicolo del Piceno”

L'esponente dem Alessandro Ricci: "La situazione è particolarmente preoccupante per le aziende di piccole e medie dimensioni, che già faticano a mantenere la propria competitività sul mercato"
Pubblicato il 26 Febbraio 2025

ASCOLI PICENO. “Dopo un 2023 segnato dalla peronospora e da ingenti perdite economiche, il 2024 si sta rivelando un anno altrettanto critico”. Lo afferma Alessandro Ricci, componente della segreteria provinciale del Partito Democratico del Piceno. I produttori segnalano un calo dell’export superiore al 10% ed una riduzione dei consumi interni di oltre il 20%, mentre le recenti modifiche al codice della strada, che hanno ulteriormente frenato la vendita di vino, stanno mettendo a dura prova le aziende locali”.


Spiega l’esponente dem: “La situazione è particolarmente preoccupante per le aziende di piccole e medie dimensioni, che già faticano a mantenere la propria competitività sul mercato. Se le realtà più strutturate possono assorbire parte del colpo, molti produttori del nostro territorio si trovano a dover affrontare problemi di liquidità sempre più gravi. Già nel 2023, a seguito della “malattia della peronospora”, numerose aziende sono state costrette a ricorrere al credito bancario per coprire i costi di produzione e ristrutturazione. Ora, con il continuo peggioramento del mercato, il rischio di insolvenza cresce, con conseguenze devastanti per l’intero settore vitivinicolo piceno”.

E aggiunge: “Come Partito Democratico del Piceno, riteniamo che gli interventi finora messi in campo dalle istituzioni regionali e nazionali siano del tutto insufficienti. Il risarcimento concesso copre appena il 4,17% dei danni subiti, una cifra irrisoria rispetto alle perdite reali subite dai produttori. Servono misure concrete e immediate: la moratoria sui mutui per almeno due anni, finanziamenti a tasso zero per garantire la liquidità alle aziende, e un piano di rilancio pluriennale che punti sulla valorizzazione delle nostre Docg, Doc e Igt. Solo così possiamo evitare il rischio di vedere scomparire una parte fondamentale della nostra economia e della nostra identità territoriale”.

“Non è accettabile – conclude – che il settore agroalimentare, pilastro dell’economia picena, venga ignorato. È necessario un impegno forte e coordinato tra istituzioni locali, regionali e nazionali per fornire ai produttori il sostegno di cui hanno urgente bisogno”.