ASCOLI PICENO. Dopo cinque anni di chiusura, torna operativo il reparto di urologia dell’ospedale ‘Mazzoni’ di Ascoli Piceno. L’unità operativa complessa (UOC), diretta da Giulio Milanese, è stata ufficialmente riaperta oggi, lunedì 17 febbraio 2025, con una cerimonia inaugurale alla presenza delle autorità sanitarie e istituzionali.
Il reparto dispone di venti posti letto e nell’ultimo anno ha registrato quasi mille interventi chirurgici, segnando così una ripartenza significativa per la sanità picena.
L’evento di inaugurazione si è svolto presso il quarto piano della struttura ospedaliera e ha visto la partecipazione del direttore generale dell’Ast di Ascoli, Maria Bernadette Di Sciascio, del sindaco di Ascoli Marco Fioravanti, del consigliere regionale Monica Acciarri, del senatore Guido Castelli e del preside della Facoltà di medicina dell’Università Politecnica delle Marche, Mauro Silvestrini. In collegamento da remoto, anche il rettore dell’ateneo, Gian Luca Gregori.
«Oggi è una giornata di grande importanza per la nostra azienda e per il nostro territorio», ha dichiarato Di Sciascio, sottolineando il lungo lavoro di programmazione e riorganizzazione che ha reso possibile la riapertura. «Abbiamo operato su più fronti per migliorare l’efficienza operativa e ridurre le liste d’attesa chirurgiche, investendo su personale, strumentazioni e riorganizzazione del percorso assistenziale».
La UOC di urologia, da quando è sotto la guida del primario Giulio Milanese, ha visto una crescita costante dell’attività chirurgica, con un aumento degli interventi: da 775 nel 2022 a 915 nel 2024. «Abbiamo raggiunto questi numeri nonostante le limitazioni delle sedute operatorie», ha spiegato Milanese, evidenziando l’importanza del progressivo ampliamento della disponibilità della sala operatoria per far fronte alle necessità dei pazienti.
Oltre alle visite urologiche, che vengono effettuate sia ad Ascoli che a San Benedetto, il reparto offre esami specialistici avanzati come l’uretrocistoscopia flessibile, la biopsia prostatica e l’esame urodinamico. Sul fronte tecnologico, sono state introdotte nuove strumentazioni, tra cui laser di ultima generazione e strumenti endoscopici digitali per il trattamento di patologie benigne delle vie urinarie.
Un ulteriore passo avanti è stato l’impiego della laparoscopia per la chirurgia oncologica urologica, un metodo che ha migliorato la qualità degli interventi in attesa dell’arrivo di un robot chirurgico, che completerà l’offerta di chirurgia mininvasiva. «Negli ultimi tre anni il nostro ospedale ha portato il trattamento delle patologie oncologiche a livelli elevati», ha concluso Milanese, sottolineando il lavoro di un’équipe multidisciplinare che ha permesso di operare anche su neoplasie giudicate inoperabili altrove.
Attualmente, l’équipe della UOC di urologia è composta, oltre che dal direttore Milanese, dai dirigenti medici Alberto Florio, Eugenio Pretore, Mattia Rossini, Edoardo Agostini, Giovanni Angelozzi, Vanuska Silvestri, Silvia Giovannozzi, Domenico De Carolis e Paolo Mengoni, con il coordinamento di Simona Ciotti.
Con questa riapertura, l’ospedale ‘Mazzoni’ segna un ritorno alla normalità dopo le difficoltà imposte dalla pandemia, rafforzando il proprio ruolo di riferimento sanitario per il territorio.