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Oliva ascolana Dop, Carloni porta in Parlamento il caso della denominazione. Il ministero: «Stiamo approfondendo»

Il deputato chiede chiarezza sulla denominazione del prodotto. Il Ministero: «Avviato un approfondimento con CUFA e ICQRF»
Pubblicato il 26 Febbraio 2025

La questione legata alla tutela dell’«Oliva Ascolana Dop» entra nel dibattito politico con l’interrogazione presentata da Mirco Carloni, insieme ai deputati Davide Bergamini, Latini e Marchetti, al Ministro dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste.



L’attenzione si concentra sull’uso improprio delle denominazioni «olive ascolane» e «olive all’ascolana», spesso utilizzate in etichetta per prodotti non certificati, generando confusione tra i consumatori e danni alla filiera certificata.

A seguito di un’indagine condotta nel giugno 2024 dai carabinieri forestali di Ascoli Piceno, è emerso che alcune imprese – tra cui alcune aderenti al sistema Dop – commercializzano olive non certificate sotto diciture che evocano il prodotto protetto.

Di fronte a questa situazione, il Consorzio di tutela dell’«Oliva Ascolana del Piceno Dop» ha segnalato il problema al Ministero, evidenziando come la giurisprudenza europea sull’evocazione delle indicazioni geografiche imponga una maggiore tutela dei prodotti certificati.

Tuttavia, una nota ministeriale del 2007 aveva già dichiarato legittimo l’uso della denominazione generica «olive all’ascolana», considerandola di uso comune.

Questo orientamento, che ha permesso a molte aziende di continuare a impiegare il termine senza incorrere in sanzioni, è oggi messo in discussione dall’interrogazione parlamentare, che chiede un riesame alla luce delle nuove pronunce della Corte di Giustizia dell’Unione Europea.

Il Ministero, rispondendo all’interrogazione, ha confermato che il tema è «oggetto di approfondimento» e che, alla luce delle recenti sentenze della Corte di Cassazione e della Corte di Giustizia UE, è stato avviato un confronto con il CUFA e l’ICQRF per garantire il rispetto della normativa e la protezione del consumatore. L’obiettivo è valutare possibili aggiornamenti normativi, assicurando che l’uso delle denominazioni in commercio non danneggi i produttori certificati.

L’«Oliva Ascolana del Piceno Dop» rappresenta un’eccellenza del «Made in Italy», e la sua tutela è fondamentale per difendere sia la qualità del prodotto che il diritto dei consumatori a un’informazione trasparente.