ASCOLI PICENO. Il Tribunale di Ascoli ha emesso un’ordinanza che condanna l’Ast al risarcimento dei familiari di una donna deceduta nella residenza per anziani di Offida. La causa, promossa dai tre figli della defunta e assistiti dall’avvocato Matteo Mion, verte sulla responsabilità della struttura per il decesso, attribuito a un’intossicazione da farmaci somministrati in modo non conforme agli standard medici.
La vicenda risale a un periodo in cui la donna, anziana e ricoverata per assistenza, è stata sottoposta a cure che, secondo quanto stabilito, hanno portato a un’intossicazione letale. Un infermiere della struttura, originario di Grottammare, era stato arrestato in relazione a questo e ad altri decessi sospetti avvenuti nella stessa residenza. Inizialmente condannato, l’infermiere è stato successivamente assolto; tuttavia, la Corte di Cassazione ha annullato l’assoluzione, disponendo un nuovo processo.
Nel procedimento civile, il tribunale ha rilevato che il trattamento somministrato alla paziente non rispettava le pratiche mediche standard, causando un danno riconosciuto come risarcibile. I periti nominati hanno confermato che la morte della donna è dipesa direttamente dalla somministrazione di dosi elevate di un farmaco sedativo, senza evidenza di altre cause fisiologiche imminenti.
L’ente sanitario è stato condannato a risarcire i figli della defunta con un importo complessivo di circa 477.142 euro, suddiviso in 164.262 euro per due figli e 148.618 euro per il terzo che si è aggiunto successivamente alla causa. A queste somme si aggiungono gli interessi legali dalla data dell’evento fino al saldo effettivo, oltre a 4.270 euro per danni patrimoniali. Inoltre, l’ente dovrà sostenere le spese legali, quantificate in 40.995,90 euro, e le spese tecniche di consulenza.