ASCOLI PICENO. L’Unione Sindacale di Base dell’Azienda Sanitaria di Ascoli Piceno ha formalmente diffidato la Direzione dell’AST per la decisione di rimuovere due Operatori Socio Sanitari dal Blocco Operatorio di Ascoli Piceno, con la prospettiva di ulteriori tagli anche nel presidio di San Benedetto del Tronto.
Secondo il sindacalista Mauro Giuliani, questa scelta evidenzia la grave carenza di personale che affligge l’Azienda sanitaria, costretta a soluzioni emergenziali per garantire i servizi. «Abbiamo più volte sollecitato l’AST a farsi carico delle proprie responsabilità – ha dichiarato Giuliani – nei tavoli di trattativa, sulla stampa, nei luoghi di lavoro e nelle sedi istituzionali. Il nostro stato di agitazione rimane attivo, come dimostrato dall’ultimo presidio del 31 gennaio 2025».
Il sindacato respinge l’ipotesi di spostare personale già operativo nei reparti per colmare le lacune, senza procedere con nuove assunzioni. «Esistono strumenti concreti per affrontare il problema, come la graduatoria del concorso pubblico per OSS e la mobilità in entrata. Non possiamo accettare che si continui a sovraccaricare il personale in servizio con carichi di lavoro insostenibili» ha aggiunto Giuliani.
L’USB sottolinea inoltre che la decisione della Direzione AST viola le corrette procedure di informativa e confronto sindacale, come previsto dal CCNL della Sanità Pubblica. «Si tratta di un comportamento antisindacale che non possiamo tollerare» ha ribadito il sindacalista.
L’USB chiede che i posti vacanti degli OSS, in particolare quelli relativi a unità operative di nuova attivazione come Urologia e OSCO, vengano coperti con assunzioni a tempo indeterminato. «Invitiamo la Direzione a procedere immediatamente con le assunzioni necessarie. In caso contrario, adotteremo tutte le misure a tutela del personale e dei diritti sindacali» ha concluso Giuliani.