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Giovanni Allevi a Radio Deejay: “La malattia? Da ferita è diventata una feritoia. E da lì passa la luce”

Il compositore ascolano ospite di Linus e Nicola Savino: "Questo mieloma mi ha riportato alla realtà del corpo, obbligandomi a fare i conti con me stesso"
Pubblicato il 3 Dicembre 2024

Ospite di Linus e Nicola Savino a Deejay Chiama Italia, Giovanni Allevi ha portato un racconto toccante e profondo della sua battaglia contro il mieloma multiplo, una malattia che ha trasformato in musica e ispirazione.




Il compositore ascolano ha presentato il suo nuovo libro, I nove doni (edito da Solferino), condividendo con il pubblico una riflessione intensa sul valore del presente e sulla resilienza dell’animo umano.

“Una ferita che si trasforma in feritoia”

Nel dialogo con i conduttori, Allevi ha descritto come il mieloma multiplo, un tumore che colpisce le cellule plasmatiche del midollo osseo, abbia segnato gli ultimi due anni della sua vita. Tuttavia, lungi dall’essere solo una prova dolorosa, il compositore lo ha interpretato come un’occasione di crescita interiore: “È una ferita che si trasforma in una feritoia, da cui passa la luce”, ha detto, sottolineando la bellezza che può nascere anche nei momenti più difficili.

Con sorprendente creatività, Allevi ha rivelato di aver trasformato persino il nome della malattia in musica. Seguendo un’antica tecnica utilizzata da Bach, ha associato le lettere di “mieloma” a note musicali, componendo una melodia che ha dato vita a un concerto per violoncello e orchestra. “Non sono andato su Google a cercare informazioni sulla malattia. Ho preferito andare a scoprire le note che racchiudeva il suo nome, ed è venuta fuori una melodia bellissima”, ha raccontato.

La riscoperta del presente: un dono infinito

Nel libro I nove doni, Allevi esplora come la malattia abbia cambiato il suo modo di vedere la vita. “Quando fai esperienza concreta della possibilità della tua fine, riscopri il presente. Diventa infinito, al di là della routine e delle abitudini. Questo è stato il dono più grande”. Durante il ricovero, il compositore ha osservato con meraviglia dettagli come il colore del cielo all’alba e al tramonto, riscoprendo la bellezza in ogni momento.

Questa filosofia di vita ha trovato un eco profondo nei conduttori e negli ascoltatori di Radio Deejay, dove Allevi ha condiviso anche un messaggio universale di accettazione della fragilità. “Sono entrato in contatto con il nucleo più profondo della fragilità umana”, ha detto, rivelando come il dolore lo abbia avvicinato alle persone, rendendo i loro racconti più intensi e autentici.

Un cambiamento radicale: dal mentale al corporeo

Un altro aspetto toccante emerso nell’intervista è stato il modo in cui la malattia ha costretto Allevi a riconsiderare il rapporto con il suo corpo. “Ho sempre vissuto in una dimensione mentale e astratta, trascurando la mia corporeità. Questo mieloma mi ha riportato alla realtà del corpo, obbligandomi a fare i conti con me stesso”. Questo ritorno al fisico è stato accompagnato dalla consapevolezza del valore di ogni piccolo progresso, come i primi 13 globuli bianchi che sono riapparsi dopo mesi di immunodepressione.

Il potere della musica come cura e speranza

Nemmeno di fronte a una diagnosi tanto spaventosa, Allevi ha smesso di creare. Anzi, la musica è diventata la sua forma di resistenza e speranza, capace di trasmutare il dolore in arte. L’ispirazione nata dalla melodia delle lettere del mieloma rappresenta l’essenza del suo messaggio: “Trasformare una ferita in bellezza è la forza della musica e della vita stessa”.

L’intervista a Deejay Chiama Italia ha offerto un ritratto profondo e umano di Giovanni Allevi, un uomo che, nonostante la malattia, continua a illuminare il mondo con la sua arte e la sua resilienza. Un invito per tutti a fermarsi, riflettere e riscoprire il dono del presente.