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Detenuto sale sul tetto del carcere di Ascoli. “In quell’area situazione a rischio”

L'uomo si trovava in una zona della struttura originariamente pensata per ospitare le donne con i propri figli
Pubblicato il 19 Ottobre 2024

ASCOLI PICENO. L’Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria (USPP) delle Marche, attraverso le dichiarazioni del segretario Angelo De Fenza, ha espresso forte preoccupazione in merito a un grave incidente verificatosi all’interno di una struttura detentiva. Un detenuto di origine tunisina, trasferito recentemente da un altro istituto per ragioni di ordine e sicurezza, è riuscito a salire sul tetto della sezione originariamente destinata alle detenute di sesso femminile.




L’episodio, come sottolinea De Fenza, solleva seri interrogativi sulla gestione e la sicurezza delle strutture penitenziarie. Il reparto in questione, come sottolineato era stato progettato per un utilizzo ben diverso: uno spazio che doveva accogliere detenute madri, offrendo loro la possibilità di trascorrere del tempo con i propri figli in un ambiente che favorisse una dimensione più umana della detenzione. Questa area all’aperto era un punto di forza della sezione, poiché garantiva il rispetto della dignità delle detenute e un’interazione più serena con i figli.

«La modifica della destinazione d’uso di tali spazi ha portato a una situazione di rischio, inadeguata alle attuali esigenze di sicurezza e gestione dei detenuti», ha dichiarato De Fenza. «Chiediamo con fermezza che siano adottati provvedimenti immediati per affrontare questa problematica, con particolare riferimento all’installazione di reti antiscavalcamento e una revisione oculata della presenza di detenuti facinorosi all’interno di un reparto chiaramente non predisposto per il loro trattamento».

Secondo De Fenza, è fondamentale garantire la sicurezza di tutti gli attori coinvolti nel sistema penitenziario: «È imprescindibile garantire la sicurezza non solo degli agenti di polizia penitenziaria, ma anche di tutti i detenuti e del personale operativo».

Non è esclusa la possibilità, suggerita dall’USPP, di ripristinare il reparto alla sua funzione originale, in linea con le esigenze specifiche della popolazione carceraria femminile. «Non escludiamo la possibilità di ripristinare il reparto alla sua originaria funzione, compatibile con le necessità della popolazione detenuta e della sicurezza dell’istituto. È tempo di agire con decisione per garantire condizioni di detenzione sicure e rispettose della dignità umana», ha concluso De Fenza.

L’appello dell’USPP è chiaro: è necessario un intervento deciso da parte delle autorità competenti per affrontare con determinazione le problematiche attuali, assicurando che gli istituti penitenziari siano luoghi sicuri, non solo per chi vi lavora, ma anche per chi vi è detenuto.